Rolling Stones e Metallica, due bufere che hanno mosso da tempo la cultura musicale mondiale. Tuttavia, alcuni sembrano considerarli parte della quotidianità, e, si sa, quando anche ciò che è speciale lo si ha negli occhi e nelle orecchie in ogni momento, anch’esso diventa banale. La minestra riscaldata, anche se brucia magari più di quella appena cotta, ha comunque bisogno di essere reinventata, in questo senso ha operato il front man Mick. Jagger ha parlato di musica al quotidiano inglese The Sun su un argomento che in questi giorni divide la stampa specializzata britannica e molti dei protagonisti della scena artistica: la scelta dei Metallica come super-headliner di Glastonbury nella serata di sabato del festival, che si svolgerà fra 25 e 29 giugno prossimi.
Mese: Maggio 2014
Ci sta tutta. Tra la crisi e l’inflazione, tra la disoccupazione e il leasing fatto per andare in vacanza (ma chi cazzo ha fatto mai passare l’idea che bisogna andare per forza in vacanza?), 30 denari non bastano più: ne occorrono almeno 80, quelli che ha dato loro il signor Renzi e che pagheremo noi facendoci ulteriormente il culo sul nostro lavoro! In sintesi, gli italiani sono affetti dalla sindrome di Giuda. Una famiglia media con quella cifra risolve niente, al massimo va in pizzeria qualche volta, ma loro si sono venduti lo stesso. Quindi e riassumendo, trionfo Renzi, ridimensionamento Grillo che ha comunque conservato la forza propulsiva iniziale, delusione Berlusconi. Le elezioni Europee e Comunali si sono trasformate in un vero plebiscito per il Partito democratico, il cui consenso è andato al di là di ogni più rosea aspettativa. Un plebiscito, sia per il partito che per il suo leader, con il voto che ha rappresentato un test sull’operato dell’esecutivo e sulla capacità degli italiani di apparentarsi al signor Giuda Iscariota. Lo stesso Renzi, del resto non ha nascosto la sua gioia: “Un risultato storico. Sono commosso e determinato a trovare altri 10 euro da distribuire per ricomprarmi, legalmente e sotto gli occhi di tutti, il voto alle prossime manovre politiche”.
Per la mia terra d’origine, la Spagna, le notizie al momento sono queste: débacle del Partido Popular, che alle europee ha ottenuto il 26,06% dei consensi (che corrisponde a 16 eurodeputati), in calo di oltre il 16% rispetto alle precedenti consultazioni. Secondo i dati forniti dal ministero dell’Interno spagnolo, con oltre il 99% delle sezioni scrutinate, scende anche il Partido Socialista Obrero Espanol, fermo al 23% (14 seggi), rispetto al 38,78% del 2009. La Izquierda Plural tiene con il 9,99%, ma a stupire è il movimento di sinistra Podemos, che conquista il 7,97%, nonostante sia nato da poco tempo.Giudizio critico di tutta la faccenda: ascoltatevi “Qui ci vorrebbe John Wayne” di Mimmo Parisi, qui: http://www.jamendo.com/it/list/a132631/…qui-ci-vorrebbe-john-wayne
Diego Romero, blogger e critico musicale
(A cura di Diego Romero, blogger e reporter freelance)
Da http://www.caffenews.it/ seleziono la notizia del ritorno di una voce particolarmente rappresentativa del rock made in Italy: Gianluigi Cavallo, il quale deve poco, secondo me, ai pur deflagranti Litfiba. Cabo, dopo i Litfiba si era ritirato a vita privata, lavorando nella sua azienda (la Virtualcom interactive), con la quale ha intrapreso delle iniziative pionieristiche nel campo del software. È tornato sulle scene lo scorso 8 gennaio (giorno del compleanno di David Bowie), dopo poco più di sette anni dall’addio ai Litfiba, con un videoclip in bianco e nero che lo vede impegnato nella reinterpretazione di Heroes del Duca Bianco. Il videoclip è un tributo ai fan che, anche dopo il 2006, gli sono rimasti vicini supportandolo e continuando a dimostrargli il proprio affetto. Ed è su Facebook (fonte: QUI) che il cantante emiliano si è rivolto ai propri supporters con queste parole d’affetto, presentando il videoclip della cover, diretto da Francesco Bravi: “Vi Cercavo. Sempre. Ogni volta da sopra o sotto il palco, io vi cercavo e … Voi c’eravate. Sì! Sempre. Ogni volta. Eravate lì per cantare, urlare, saltare, imprecare, sfogare, piangere, ridere, danzare, impazzire, vivere, morire, rinascere… Insieme. Forse anche per capire quand’è che non ci si sente più soli. Eravamo lì ! Per vivere insieme una delle esperienze più belle di questo mondo : LA MUSICA. Sì. Ce la mettevamo tutta, sempre. 10 o 10.000 persone.. Che fosse uno stadio o l’ultima piazza di paese… Sì. Lo sapevate che avremmo suonato e cantato come se fosse stato l’ultimo stramaledetto concerto su questa terra. In ognuna di quelle notti, noi eravamo pronti. Sì. “IO” lo ricordo bene. Pronti a Vivere, Pronti a Morire. La musica ci avrebbe preso e ci avrebbe fatto sanguinare emozioni fino a cadere sazia, grazie a quello che ci aveva dato o rubato, strappato o vinto… Sì. Senza riserve. A chi suonava e a chi ascoltava. Grazie. Grazie di ogni foto, video, intervista, post, pensiero che mi continuate a dedicare, nonostante il mio silenzio ( musicale ) da ormai 7 anni a questa parte . Tutto qui. Pronti a Vivere, Pronti a Morire. Per ogni emozione che ci fa sentire vivi e liberi. Per Sempre o per un solo giorno.” Con i Litfiba aveva composto e inciso tre album di inediti (Elettromacumba, Insidia, Essere o Sembrare), il singolo Larasong, il dvd Cento giorni verso est… e due album dal vivo (Live on line e sette tracce della Platinum Collection). Che sia per un giorno o per sempre, vederlo ancora imbracciare la chitarra non ha fatto altro che riaccendere nei fan più sfegatati la speranza di poter un giorno ascoltare un nuovo lavoro di inediti, magari riprendendo un tour che tocchi le principali città italiane. E a Cabo sono arrivati gli auguri anche dal vecchio compagno di strada Ghigo Renzulli, chitarrista dei Litfiba che, empre da Facebook (fonte: QUI), ha così commentato il pezzo: “Per il compleanno del Duca Bianco,spunta un regalo, da parte di alcuni miei cari amici… CABO,RICCARDO,NUNZIO,GIUSEPPE E DANIELE! Un abbraccio ragazzi” Insomma, una voce calda, tra le migliori del panorama rock italiano, che torna a ruggire, a farsi sentire, a regalare emozioni. Perché è a questo che Cabo ci aveva abituato e per lo tesso motivo speriamo di poterlo presto riascoltare. Parlando di produzioni recenti, bisogna ricordare il rockantautore Mimmo Parisi, alle prese questa volta con una ballad struggente che fa uso di chitarra fingerpicking e orchestra campionata. Il brano è stato registrato e prodotto nel suo piccolo studio Stelledicarta, in piena autonomia e con i classici mezzi spartani che non danno spazio al packaging audio, ma piuttosto mettono in chiaro gli intenti compositivi e interpretazionali. Il brano si chiama Ma tutto cambia e fa uso, nel videoclip, di parti del trailer del film Una storia senza fine, remake dell’opera di Zeffirelli, che sarà in visione nelle sale a partire da giugno 2014.
Qui il video di Cabo Cavallo e, a seguire quello di Mimmo Parisi https://www.youtube.com/watch?v=TvK0D9EjaIM
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A fare film sull’amore ci si prende sempre, perché? Semplicemente perché si è eternamente alla ricerca di quello buono e magari aiuta anche la visione di un recitato. Desacralizzando il tema, si potrebbe dire che su questa terra ci si guarda in giro come al mercatino, alla ricerca dell’affare migliore, si vorrebbe il meglio che la piazza offra. Quale è il carattere che segnala l’amore ‘buono’? Ma è ovvio, quello che profuma di ‘senza fine’, difficilissimo da trovare, ma in cima ai pensieri di tutti, perlomeno di chi non si è arreso alla prosaicità dell’esistenza.
Quindi, oggi parliamo di Un amore senza fine, la nuova emozionante storia d’amore di Shana Feste con Alex Pettyfer e Gabriella Wilde da giovedì 5 giugno 2014 nelle sale. Nel cast troviamo anche Robert Patrick, Bruce Greenwood, Rhys Wakefield, Dayo Okeniyi, Emma Rigby e Joely Richardson.
Raccontato con la fretta di chi non vuol perdere il treno, si può dire che Un Amore Senza Fine narra la storia d’amore tra una ragazza di famiglia agiata e un affascinante ragazzo. Dopo un incontro folgorante, che rivela subito la forte attrazione tra i due, la loro relazione diverrà più complicata a causa del tentativo dei genitori di separarli. Tutti i retrogusti più o meno fruttati della narrazione filmica, ovviamente, li si potrà captare e saggiarli con la visione nel buio della sala. Il film, remake ottantiano dell’opera di Zeffirelli, esce il 5 giugno 2014.
Prodotto da Scott Stuber e Pamela Abdy (Io sono tu) della Bluegrass Films e da Josh Schwartz e Stephanie Savage (Gossip Girl) di Fake Empire. Scritto da Shana Feste e Joshua Safran (Gossip Girl).
Il trailer di Un amore senza fine è anche supporto video per il brano Ma tutto cambia, del cantautore Mimmo Parisi: “…Ma tutto cambia al mondo e mi mancherai/Più della notte il giorno la libertà/Ma tu sei già l’orizzonte che tra poco cadrà giù come un bianco velo.” Che dire, quando qualcosa viene sentito più forte della libertà, siamo proprio di fronte a Un amore senza fine, o almeno si spera.
(A cura di Diego Romero, blogger)
Qui il videoclip

https://www.youtube.com/watch?v=TvK0D9EjaIM
(Selezione a cura di Diego Romero, blogger e appassionato di cinema/canzone d’autore)
Per gli appassionati di eroi, pistole e chitarre, questa volta vogliamo ricordare un film un po’ datato ma sempre caliente e appassionante.
ONCE UPON A TIME IN MEXICO |
![]() ANNO: U.S.A. 2003 GENERE: Azione REGIA: Robert Rodriguez CAST: Antonio Banderas,Salma Hayek, Johnny Depp,Willem Dafoe, Mickey Rourke, Eva Mendes, Enrique Iglesias, Ruben Blades, Danny Trejo, Cheech Marin, Marco Leonardi, Bernard Hacker. DURATA: 97 ‘ TRAMA: Messico. El Mariachi(Antonio Banderas), indimenticato giustiziere dalla chitarra a tracolla rimasto per anni celato da un’indecifrabile alone mitico tra vita e morte, viene rintracciato e arruolato dall’ambizioso agente della CIA Sands (Johnny Depp) per eliminare le truppe golpiste del generale Marquez(Gerardo Vigil), al soldo di Armando Barillo (Willem Dafoe), potente e spietato narcotrafficante che gode del favore della popolazione messicana, abbandonata tra stenti e miserie, omaggiate dallo stesso Barillo di terre e viveri. L’ambizioso Sands, intento a guadagnare una bella somma dall’intrigo politico-terroristico orchestrato in complicità con l’agente speciale Ajedrez (Eva Mendes), per sfruttare l’aiuto di El Mariachi preme sul mai sopito desiderio di vendetta dell’eroe-pistolero nei confronti diMarquez, acerrimo nemico di lunga data e assassino dell’amata moglie Carolina (Salma Hayek) e della loro bambina… GIUDIZIO: Robert Rodriguez propone per la terza volta sul grande schermo il suo figliol prodigo, El Mariachi, eroe d’altri tempi di un Messico onirico, quasi paradossale, tra pistoleri assassini, femmes fatales, duelli western all’ultimo sospiro e tanto, tanto sangue condito da un certo gusto per l’atroce e lo splatter. Premettendo di rigettare subito il parallelismo tra il maestro Tarantino e il buonRodriguez, C’era una volta in Messico è un piacevole film d’intrattenimento, sicuramente meno surreale e sentimentale del precedente, sempre interpretato dall’affascinante Antonio Banderas, pellicola comunque accattivante e dalle atmosfere coinvolgenti e fracassone. Tra omaggi a Sergio Leone e musiche spagnoleggianti, ricche di ritmo e pathos e spesso accompagnate dal canto degli attori, la pellicola scorre con sporadici picchi d’emotività e senza grossi rallentamenti nella narrazione, nonostante non presenti particolari trovate o sequenze memorabili rispetto al già citato prequel, l’ottimo “Desperado”. Buona caratterizzazione dei personaggi, su tutti il già citato e collaudato El Mariachi e l’agenteSands, interpretato da un Johnny Depp particolarmente ispirato e finalmente disposto, a suon di dollari, ad offrire il suo enorme talento alle grandi produzioni hollywoodiane, come in “Pirates of the Caribbean”. Trama spettacolarizzante e truculenta dai toni forzatamente leggendari, fotografia davvero riuscita a tinte forti, molto luminosa e sgargiante nel trasudare l’aria afosa del Messico, scenografie davvero riuscite in un contesto tuttavia non d’eccezione e sicuramente migliorabile. INTERPRETI Antonio Banderas: 7,5 Perfetto e surreale nei panni di El Mariachi, autentico eroe d’altri tempi. Johnny Depp: 7,5 La pellicola punta molto sulla sua presenza, sia nel lancio pubbliciatario che nel supporto alla sceneggiatura. Ispirato come sempre. Salma Hayek: 6 Poco più di un cameo per la bella Hayek, impegnata nelle riprese di “Frida”. Bene, a proposito di pistole e ambienti selvaggi che come sinfonia perenne hanno il bang di qualche canna infuocata, potete ascoltare e vedere, a seguire, il videoclip “Qui ci vorrebbe John Wayne”, canzone scritta dal cantautore Mimmo Parisi. http://www.youtube.com/watch?v=rakuoJZwoCE&list=UUUJzvgah1nDZlsvkrL1W7fw |
ONCE UPON A TIME IN MEXICO