In Italia è arrivato un ospite, viene dal passato e si chiama Ben Hur: pronti i preparativi per il remake a Cinecittà. È di questi giorni la notizia sul kolossal che fece brillare, in passato, la stella di uno dei più rappresentativi attori mondiali, Charlton Heston. Il film è l’ultra conosciuto Ben Hur. Per il 26 febbraio del 2016 gli americani potranno armarsi di pop corn e voglia di cinema per gustarsi la nuova versione della pellicola. L’evento è senza dubbio di rilevante portata per la cinematografia. Tuttavia, per la terra italica in preda al tunnel della crisi economica, l’aspetto artistico non è l’unico ad attirare l’attenzione.

Infatti, negli studios di Cinecittà e già dal prossimo febbraio, la Metro Goldwyn Mayer sarà in attività affinché la distribuzione della pellicola sia pronta per il 2016. La scelta della location operativa italiana ha straordinariamente messo in moto un numero importante di individui. Attori? Gente che ama apparire? Persone che credono il set di Ben Hur l’ennesimo reality dove mettere in mostra le proprie (in)capacità? Può essere che ci siano tutte queste tipologie. Comunque quello che importa è rilevare come, in questo momento storico, l’aspetto “impiegatizio” momentaneo offerto dall’evento, pare addirittura superare il mito dell’apparire. In passato e in situazioni anch’esse economicamente sfortunate, la conquista del cestello delle comparse di Cinecittà è sempre stata praticata. Tuttavia, era sempre legata anche a un’inconscia speranza di essere notati, e qualcuno c’è riuscito. Questa volta la situazione sembra diversa.

Nei servizi dei vari tg è apparsa una marea di persone. A fare la fila c’erano individui dalle diverse età, culture, look, gusti. Interrogati sulla ragione della loro presenza, i più non hanno avuto alcuna esitazione a citare la mancanza di lavoro come principale imput. Alcuni ispiravano particolare simpatia. Quando l’addetto alle foto li metteva in posa, le aspiranti comparse sfoggiavano il loro miglior sorriso e si tiravano la giacca, come se l’essere scelti o meno dipendesse dal baluginio dei denti o dalla tiratina al capo di vestiario. Insomma, per un duro pretoriano di Roma nessuno si aspetta il sorrisino della prima comunione, o sì? In ogni caso, la partecipazione è veramente notevole. Quindi, per quanto limitato, un aiuto all’Italia dei disoccupati verrà dal mai dimenticato Ben Hur. Ben Hur ci salverà. Fin dove può.

La versione originale di quest’opera risale al 1959; il film fu vincitore di ben 11 premi Oscar. Ovviamente il remake si avvale di una nuova sceneggiatura, scritta da John Ridley. In estrema sintesi il film tratta della Gerusalemme in cui Ben Hur cresce. In seguito, quando la città è conquistata dall’Impero romano, Ben Hur incontra Gesù e si converte al Cristianesimo. Il nuovo Ben Hur sarà Jack Huston. Alla regia troviamo invece Timur Bekmambetov. Nel cast ci sarà anche l’ottimo Morgan Freeman. Tutto questo sarà possibile grazie e consequenziale alla pubblicazione del decreto ArtBonus, con un investimento di ben 150 milioni di euro da parte di Paramount e Metro Goldwyn Mayer. Mimmo Parisi, cantautore appassionato oltre che di musica anche di film validi, ha commentato che, quando l’opera sarà disponibile per la visione, “Molti ragazzi  che hanno apprezzato Il Gladiatore di Massimo Decimo Meridio, sicuramente troveranno in Judah Ben Hur un altro eroe collegato alla Roma dell’Impero e dei mantelli purpurei”. Non secondario, ha aggiunto il cantante rock, “Questo principe ebreo, tradito dal suo amico d’infanzia Messala, si sta mostrando insperato datore di lavoro”.

Carla Tedeschi, webber