Concluso ILMIOLIBRonline 2017, i vincitori
In un momento storico dove tutto è effimero, una canzone cantata da un rocker italiano aiuta a sperare in un domani più luminoso dell’Enel. Questo è quello che pensano i due autori, Mimmo Parisi e Diego Romero, i vincitori del premio letterario ILMIOLIBRonline 2017. Il concorso si è chiuso il 3 novembre 2017, sostenuto dalla partecipazione dei fan e dei responsabili delle testate on line che hanno aderito al Premio. I protagonisti del libro vincitore, “In nome del rock italiano”, sono le voci che ci distraggono nelle giornate uguali come fiocchi di neve di montagna. O pigre come le nuvole di settembre. Che ci cambiano per tre minuti la vita. “In nome del rock italiano”,  ovvero, gli artisti che ci coccolano con le giuste parole.
Chi è mio padre? A questo quesito risponde l’opera arrivata al secondo posto, il romanzo “La più amata” di Teresa Ciabatti. Il quesito dell’autrice non mancherà di appassionare i lettori. Chi è Lorenzo Ciabatti? Il medico benefattore che ama i poveri o un uomo calcolatore, violento? Un potente che forse ha avuto un ruolo in alcuni degli eventi più bui della storia recente? Sua figlia, Teresa, decide di scoprirlo, e si ritrova immersa nel liquido amniotico dolce e velenoso che la sua infanzia è stata: domande mai fatte, risposte evasive.

Tocca a Enrico Ruggeri e alla sua autobiografia. Il titolo di questa è “Sono stato più cattivo”. In questa sua autobiografia di 240 pagine uscita per la Mondadori, il cantautore milanese è stato sincero: «Mettere per iscritto la mia vita è stato un percorso molto duro, con momenti di autentico dolore».
Sono parole che scrive Ruggeri nell’ultimo capitolo di «Sono stato più cattivo». E ancora: «L’ho fatto ora perché ho compiuto 60 anni e perché probabilmente mi sento meno impacciato nel raccontare di persone che non vivono più in questo mondo e di altre che non vivono più nel mio mondo».

Di Carlos Ruiz Zafon è presente “Il labirinto degli spiriti”. Un romanzo senza alcun dubbio inebriante. Passioni e intrighi costituiscono il fil rouge che conduce verso avventure entusiasmanti. Ambientato nella Barcellona reale e nel suo rovescio, ci si ritrova a camminare per stradine lugubri. Avvolte nel mistero. Fino a, finalmente, scoprire il gran finale della saga, che qui raggiunge l’apice della sua intensità e al tempo stesso celebra, maestosamente, il mondo dei libri.
“Le otto montagne” di Paolo Cognetti, infine, è il libro che chiude questa classifica voluta dal formidabile gruppo dei lettori on line. La madre di Pietro, un ragazzino di città, lavora in un consultorio di periferia. Il padre è un chimico, e torna a casa ogni sera carico di delusione. I due coniugi, pur in un’esistenza lineare, sono uniti dalla passione comune per la montagna: dove si sono conosciuti e innamorati. Ed è in montagna che, nel paesino di Graines, avviano loro figlio Pietro. Lì trascorrerà tutte le estati in quella Val d’Ayas “chiusa a monte da creste grigio ferro e a valle da una rupe che ne ostacola l’accesso” ma attraversata da un torrente che lo incanta dal primo momento. E lì ci sarà Bruno, che ha la sua stessa età ma si occupa del pascolo delle vacche e ha una visione naturalistica dell’esistenza.