La notizia è davvero importante, e non solo per le sorti del tour mondiale degli AC/DC, band icona del rock duro, che sembra destinato a saltare, ma perché il motivo, e cioè il rischio di perdita dell’udito del loro cantante Brian Johnson, andrebbe a confermare leggende metropolitane che animano l’universo rock da quando la musica del “demonio” è diventata realtà.

Da sempre, infatti, i detrattori del genere vanno dicendo che questa musica assordante avrebbe reso generazioni di uomini e donne sorde. Quei volumi, quei bassi, quei colpi non solo disturbano la quiete pubblica (dai vicini di casa agli abitanti delle zone limitrofe ai palazzetti e stadi, si veda gli abitanti di san Siro a Milano, in perenne lotta con la musica rock), ma sono anche visti e letti come brutti suoni, spesso portatori di cattivi valori e, soprattutto, dato che quei suoni necessitano di un certo volume, quel volume è da condannare perché conduce alla sordità. Generazioni di musicisti hanno dimostrato che non è così, ma oggi, purtroppo, uno dei grandi simboli della musica rock, Brian Johnson, rischia di essere ricordato non solo per aver rivitalizzato una band, gli AC DC, dopo la tragica scomparsa del loro primo front-man (Bon Scott), ma anche per essere il primo uomo che rende vera una leggenda: quella del rock come musica assordante.