Siamo tutti dimenticabili, i 'grandi' li ricordiamo perchè bisogna portare a casa un bel voto da scuola.

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L’amore che aspettiamo tutti: quello senza fine

 

A fare film sull’amore ci si prende sempre, perché? Semplicemente perché si è eternamente alla ricerca di quello buono e magari aiuta anche la visione di un recitato. Desacralizzando il tema, si potrebbe dire che su questa terra ci si guarda in giro come al mercatino, alla ricerca dell’affare migliore, si vorrebbe il meglio che la piazza offra. Quale è il carattere che segnala l’amore ‘buono’? Ma è ovvio, quello che profuma di ‘senza fine’, difficilissimo da trovare, ma in cima ai pensieri di tutti, perlomeno di chi non si è arreso alla prosaicità dell’esistenza.

Quindi, oggi parliamo di Un amore senza fine, la nuova emozionante storia d’amore di Shana Feste con Alex Pettyfer e Gabriella Wilde da giovedì 5 giugno 2014 nelle sale. Nel cast troviamo anche Robert Patrick, Bruce Greenwood, Rhys Wakefield, Dayo Okeniyi, Emma Rigby e Joely Richardson.

Raccontato con la fretta di chi non vuol perdere il treno, si può dire che Un Amore Senza Fine narra la storia d’amore tra una ragazza di famiglia agiata e un affascinante ragazzo. Dopo un incontro folgorante, che rivela subito la forte attrazione tra i due, la loro relazione diverrà più complicata a causa del tentativo dei genitori di separarli. Tutti i retrogusti più o meno fruttati della narrazione filmica, ovviamente, li si potrà captare e saggiarli con la visione nel buio della sala. Il film, remake ottantiano dell’opera di Zeffirelli, esce il 5 giugno 2014.

Prodotto da Scott Stuber e Pamela Abdy (Io sono tu) della Bluegrass Films e da Josh Schwartz e Stephanie Savage (Gossip Girl) di Fake Empire. Scritto da Shana Feste e Joshua Safran (Gossip Girl).

Il trailer di Un amore senza fine è anche supporto video per il brano Ma tutto cambia, del cantautore Mimmo Parisi: “…Ma tutto cambia al mondo e mi mancherai/Più della notte il giorno la libertà/Ma tu sei già l’orizzonte che tra poco cadrà giù come un bianco velo.” Che dire, quando qualcosa viene sentito più forte della libertà, siamo proprio di fronte a Un amore senza fine, o almeno si spera.

(A cura di Diego Romero, blogger)

Qui il videoclip

Una chitarra per Banderas

(Selezione a cura di Diego Romero, blogger e appassionato di cinema/canzone d’autore)

Per gli appassionati di eroi, pistole e chitarre, questa volta vogliamo ricordare un film un po’ datato ma sempre caliente e appassionante.

ONCE UPON A TIME IN MEXICO
C'era una volta in Messico

ANNO: U.S.A. 2003 

GENERE: Azione

REGIARobert Rodriguez

CASTAntonio Banderas,Salma HayekJohnny Depp,Willem Dafoe, Mickey Rourke, Eva Mendes, Enrique Iglesias, Ruben Blades, Danny Trejo, Cheech Marin, Marco Leonardi, Bernard Hacker.

DURATA: 97 ‘

TRAMA: Messico. El Mariachi(Antonio Banderas), indimenticato giustiziere dalla chitarra a tracolla rimasto per anni celato da un’indecifrabile alone mitico tra vita e morte, viene rintracciato e arruolato dall’ambizioso agente della CIA Sands (Johnny Depp) per eliminare le truppe golpiste del generale Marquez(Gerardo Vigil), al soldo di Armando Barillo (Willem Dafoe), potente e spietato narcotrafficante che gode del favore della popolazione messicana, abbandonata tra stenti e miserie, omaggiate dallo stesso Barillo di terre e viveri. L’ambizioso Sands, intento a guadagnare una bella somma dall’intrigo politico-terroristico orchestrato in complicità con l’agente speciale Ajedrez (Eva Mendes), per sfruttare l’aiuto di El Mariachi preme sul mai sopito desiderio di vendetta dell’eroe-pistolero nei confronti diMarquez, acerrimo nemico di lunga data e assassino dell’amata moglie Carolina (Salma Hayek) e della loro bambina…

GIUDIZIORobert Rodriguez propone per la terza volta sul grande schermo il suo figliol prodigo, El Mariachi, eroe d’altri tempi di un Messico onirico, quasi paradossale, tra pistoleri assassini, femmes fatales, duelli western all’ultimo sospiro e tanto, tanto sangue condito da un certo gusto per l’atroce e lo splatter. Premettendo di rigettare subito il parallelismo tra il maestro Tarantino e il buonRodriguezC’era una volta in Messico è un piacevole film d’intrattenimento, sicuramente meno surreale e sentimentale del precedente, sempre interpretato dall’affascinante Antonio Banderas, pellicola comunque accattivante e dalle atmosfere coinvolgenti e fracassone. Tra omaggi a Sergio Leone e musiche spagnoleggianti, ricche di ritmo e pathos e spesso accompagnate dal canto degli attori, la pellicola scorre con sporadici picchi d’emotività e senza grossi rallentamenti nella narrazione, nonostante non presenti particolari trovate o sequenze memorabili rispetto al già citato prequel, l’ottimo “Desperado”. Buona caratterizzazione dei personaggi, su tutti il già citato e collaudato El Mariachi e l’agenteSands, interpretato da un Johnny Depp particolarmente ispirato e finalmente disposto, a suon di dollari, ad offrire il suo enorme talento alle grandi produzioni hollywoodiane, come in “Pirates of the Caribbean”. Trama spettacolarizzante e truculenta dai toni forzatamente leggendari, fotografia davvero riuscita a tinte forti, molto luminosa e sgargiante nel trasudare l’aria afosa del Messico, scenografie davvero riuscite in un contesto tuttavia non d’eccezione e sicuramente migliorabile.
VOTO6,5

INTERPRETI

Antonio Banderas7,5 Perfetto e surreale nei panni di El Mariachi, autentico eroe d’altri tempi.

Johnny Depp7,5 La pellicola punta molto sulla sua presenza, sia nel lancio pubbliciatario che nel supporto alla sceneggiatura. Ispirato come sempre.

Salma Hayek6 Poco più di un cameo per la bella Hayek, impegnata nelle riprese di “Frida”.

Bene, a proposito di pistole e ambienti selvaggi che come sinfonia perenne hanno il bang di qualche canna infuocata, potete ascoltare e vedere, a seguire, il videoclip “Qui ci vorrebbe John Wayne”, canzone scritta dal cantautore Mimmo Parisi.

http://www.youtube.com/watch?v=rakuoJZwoCE&list=UUUJzvgah1nDZlsvkrL1W7fw

ONCE UPON A TIME IN MEXICO

Nick Cave, notizie

 

Oggi si parla di Nick Cave. Punto di riferimento per l’articolo è il puntuale sito italiano del nostro personaggio, Nick Cave.it. Buona lettura.

Mimmo Parisi, cantautore

Nicholas Edward Cave nasce a Warracknabeal, in Australia, il 22 Settembre 1957.

Sua madre era una bibliotecaria di nome Dawn, suo padre un insegnante d’inglese e letteratura di nome Colin, egli sarà una figura determinante nella sua vita.

Nick ha avuto i primi approcci con il canto nei cori della scuola di Wangaratta, città dove i Cave si trasferirono, e nel coro della “Caulfield Boys Grammar” a Melbourne ed è proprio lì che avviene il suo primo incontro con Mick Harvey.

Dopo soli due anni di frequentazione della “Art School”, Nick lascia gli studi e mette su, proprio insieme al suo amico Mick, polistrumentista che lo accompagnerà sino ad oggi, una band: i The Boys Next Door. Siamo nel 1973 ed in breve tempo i The Boys Next Door diventano noti in Australia, dove tengono centinaia di concerti.

Membri della band, oltre Nick e Mick Harvey, sono Tracy Pew e Phil Calvert, e nel 1978 si unirà a loro Rowland S. Howard. Il loro stile è evidentemente orientato al punk, influenzato dalle sonorità che arrivano da oltreoceano.

La band, prima di sciogliersi, riesce anche nell’impresa di pubblicare un disco: Door, Door preceduto dal singolo These Boots Are Made For Walking.

The Boys Next Door, Biografia

Boys Next Door
Come detto, però, per la band erano pronti dei forti cambiamenti.

La formazione cambiò il proprio nome in The Birthday Party, si spostarono, nel 1980, da Melbourne a Londra e la loro musica si evolvette dall’acerbo punk iniziale verso sonorità più mature che strizzano l’occhio al blues, alla crudezza di un punk più ragionato e a suoni claustrofobici.

Sul palco l’impatto è notevole, Nick si lascia spesso trascinare dalla potenza e dall’energia della loro musica mettendo in scena delle vere e proprie opere teatrali, caratterizzate da urla, provocazioni, stage-diving, tutte cose che permetteranno alla band di esser notata in tutto il Regno Unito.

Dopo aver pubblicato molti album ed aver riscosso molti successi, la band si sfalda. Nick e Rowland S. Howard non riescono più a lavorare assieme e il gruppo, corroso dalle droghe, si scioglie nel 1983.

Birthday Party, Biografia

Birthday Party

 

Poesie e canzoni

 

 
 
 
Tenendo ben a distanza la retorica di una certa idea sulla figura della madre, ma piuttosto cercando vie nuove, riportiamo qui qualche scritto di autori che, solo per una questione squisitamente temporale, a volte sono confusi con quella pletora di narratori di mamme stereotipate.
Il primo è niente di meno che il Generale.
 
Mia Madre
(Giuseppe Garibaldi)
Nelle circostanze più terribili
della mia vita, quando l’oceano ruggiva sotto
la carena, contro i fianchi della mia nave,
sollevata come un sughero; quando le palle
fischiavano alle mie orecchie e piovevano a
me d’intorno fitte come la gragnola, io vedevo
sempre mia madre inginocchiata, immersa e
nella preghiera, ai piedi dell’Altissimo.
Ed in me, quello che trasfondeva quel coraggio,
di cui anch’io rimanevo stupito, era la convinzione
che non poteva cogliermi alcuna disgrazia,
mentre una così santa donna,
un tale angelo pregava per me.
 
Il secondo invece rimanda ai libri di lettura del post dopoguerra, anche lui, valente poeta ma legato al “devi imparare la poesia, altrimenti non posso dare la sufficienza!” dei vari maestri elementari.
 
Il Sorriso della Madre  
(Angiolo Silvio Novaro)
Benedetta la casa
illuminata dal sorriso della madre!
Sorriso della madre!
Più nitido e luminoso del primo raggio di sole
quando appare alla creatura
che riapre gli occhi al mattino, lusinghiero
quando saluta e dice addio da un davanzale
e accompagna fino alla svolta della strada,
e chi si allontana se la porta nel cuore e la
strada gli sembra più amabile di ieri e il
mondo gli sembra più roseo…
 
Il terzo, invece, è un autore dei nostri giorni, più precisamente si parla di Mimmo Parisi, cantautore appassionato di Letteratura, del quale riportiamo il testo di una delle sue ultime canzoni che ha come riferimento, per l’appunto, la figura materna.
 
Il Dolce Tempo di Maria
(Mimmo Parisi)
Quando avevi le bambole col tuo re
Con le trecce tu piccola senza me
Tra un sorriso e una favola forse avrai
Letto sopra una nuvola che io avrei
Avrei
Raggiunto te
Così divenne
Mio
Il dolce tempo di Maria
Mi ricordo il cappotto tuo quello che
Ci si stava stringendosi pure in tre
Ore sono un funambolo con i guai
Senza te non ho corda in cielo ormai cadrei
Cadrei
Dov’è
Quel tempo tuo
Ma dove ho perso
Mai
Il dolce tempo di Maria
Il tempo con la sua magia
Tutti i dolori porta via
Con te invece non è forte
Continui a dirmi buonanotte
Bimbo mio
Dov’è
Quel tempo tuo
Ma dove ho perso
Mai
Il dolce tempo di Maria.
 
A cura di Diego Romero
Qui il link al video:
 

Testo integrale di “Et c’est Passé”

 

 
 
 
Et c’est Passé
(C. Parisi)
 
[banner]E’ tutto passato perfino del PIL
M’importa poi molto e’ meglio Jaques Brel
Che non mi prende per culo
Che dice in faccia sei solo
Lo sarai sempre più
E’ tempo di sosta al vecchio autogrill
Mi spaccio per strano per Buffalo Bill
Ma che mi frega se loro
Ci credon poco sia vero
Tanto ormai più non è
L’age…
Et c’est passè c’est passè
Des illusions l’age adieu
Insieme con le speranze
Rinchiuse dentro le stanze
Et c’est passè c’est passè
E sei passata pur te
Che sei barattolo vuoto
Nella strada buttato
…Buttato
Cos’è la speranza un cane col muso
Che guarda incollato ai ferri di casa
Insieme ai sogni le donne
Anche lei perde le gonne
E va via più non è
L’age…
Et c’est passè c’est passè
Des illusions l’age adieu
Insieme con le speranze
Rinchiuse dentro le stanze
Et c’est passè c’est passè
E sei passata pur te
Che sei barattolo vuoto
Nella strada buttato
…Buttato
 
 
(Per gentile concessione di Giovanni Contini 
Qui il video:

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