Siamo tutti dimenticabili, i 'grandi' li ricordiamo perchè bisogna portare a casa un bel voto da scuola.

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Un romanzo al tempo del Covid-19

Ecco un messaggio di Mimmo Parisi, autore del primo romanzo pubblicato all’epoca del Covid-19, “Nemmeno il tempo di un abbraccio”,

“Abbiamo vissuto giorni che ricorderemo a lungo. Abbiamo subito silenzi incredibili. Abbiamo lasciato grevi passi in piazze deserte. Abbiamo cancellato rapporti parentali ed amicali. Fatto file per il pane e le mele rosse. Guardato all’amuchina come all’unico rimedio contro un virus che – come alcuni uomini sciagurati – si è auto proclamato re, mettendosi in testa una corona.
E abbiamo scritto romanzi come reazione e rabbia, verso un evento che avrebbe dovuto trovare asilo solo in un B-movie. “Nemmeno il tempo di un abbraccio” è stato il mio modo di vivere il lockdown; fra le sue righe ci abito anch’io. Forza, ce la possiamo fare!”

Il rider che salvò l’Europa

Il rider che salvò l'Europa, il romanzo di Mimmo Parisi per il 2020

L’autore del fortunato Sono tornati i Braccialetti rossiMimmo Parisi, ha in serbo per i suoi fan un nuovo romanzo. Infatti per il 2020 si aspetta il suo prossimo libro che si chiama #Il rider che salvò l’Europa. Il volume è in fase di conclusione.

Per i fan del romanziere che vogliono già da adesso leggere un assaggio del libro, è possibile collegarsi a questo LINK, dove è possibile leggere gratuitamente due dei più formidabili capitoli di Il rider che salvò l’Europa

La storia che scorre impetuosa fra le sue pagine è particolarmente sorprendente. Come già per le altre sue pubblicazioni, anche questa volta il romanziere presenta un protagonista difficilmente da scordare, Gio’. Il personaggio cerca una propria collocazione nell’ambito del racconto; ma per estensione, nella vita reale, visto che lo scrittore è solito ispirarsi alla società che gira intorno a lui e ai suoi fan.

Il protagonista del romanzo

Insomma, questa volta Parisi ha indirizzato la sua attenzione verso una figura che come i venditori di fiori extracomunitari o le utili badanti, è diventata domestica per tutti: il rider. Erano i lontani anni ottanta quando i pony express fecero le loro prime timide apparizioni; ed è inutile negare che abbiano cambiato il paesaggio delle città.

Li si scorge sfrecciare in motorino o in bici, alla ricerca del posto giusto. Appaiono, con il loro cubo colorato ben fissato al loro ‘cavallo’, come ragazzi appassionati di costruzioni Lego. Ma non cercano di costruire, pezzo dopo pezzo, una macchinina o un ponte levatoio di plastica: sono solo alla ricerca del numero giusto dove consegnare il cibo fumante.

Cercano la porta di qualcuno. Ma se questo ‘qualcuno’ non corrisponde alla famigliola che vuol cenare con una 4 stagioni, una formaggio e funghi e…”, diventa un problema. Il rider di Mimmo Parisi, per un imprevedibile errore è diretto verso un indirizzo sbagliato: in un posto dove non hanno fame di  cetrioli e capperi, ma di vendetta.

La stella di Geq, Mimmo Parisi, libro

È da qualche giorno disponibile per gli appassionati di storie emozionanti, “La stella di Geq”(LFA Publisher, pag. 202). Il libro pubblicato il 16 maggio 2019 porta la firma del romanziere e cantautore Mimmo Parisi. Per chi inizia a programmare lunghe soste sotto gli ombrelloni dell’estate 2019, è l’occasione propizia per mettere in cantiere, fra i titoli da mettere nel trolley, anche questo libro.

La stella di Geq, di Mimmo Parisi

Nelle righe che scorrono veloci sulle pagine – la scrittura tersa e lucida dell’autore non cede a stilemi modaioli – i fan dello scrittore, bolognese di adozione ma originario di Ceglie Messapica (Br), troveranno spianato un plot narrativo di spessore. La figura del personaggio chiave è affidata a un protagonista dotato di nome singolare, Geq.

La lotta del protagonista

In estrema sintesi, il libro propone la storia di un individuo che usa tutto il suo valore per liberarsi da un fato svogliato e penalizzante. D’altronde, la presenza di un protagonista simile, è la cifra stilistica che da sempre – pur a volte nascosto fra le pieghe del raccontato – contraddistingue questo autore, del quale si ricordano pubblicazioni come Racconti di periferia; Sono tornati i Braccialetti rossi; Il figlio del drago; Ti voglio bene come nei film; etc.

“La stella di Geq” mette in campo una strenua lotta contro la società e la stessa natura. Quest’ultimo tema è inteso nel senso della ‘natura matrigna’ di leopardiana memoria. Come si ricorderà, essa per Giacomo Leopardi era sentita in decisa contrapposizione: uomo e natura meccanicistica non avevano niente da raccontarsi. Il protagonista del libro è affetto da disabilità: non può accusare nessuno di questo suo stato. Eppure riesce a trovare una soluzione vincente. Anche se, purtroppo, nell’epilogo della narrazione è costretto a rientrare nei ranghi di un destino sciagurato.

Premio Joyce 2018, ecco chi ha vinto

Concorso Premio Joyce 2018

Assegnati i titoli vincitori del Premio Joyce 2018: la giuria tecnica, in accordo con il giudizio popolare, ha confermato ciò che si palesava da tempo.Quindi, la prima posizione è stata guadagnata dalla super premiata Helena Janeczek. A seguire e secondo, il cantautore Mimmo Parisi, terzo Maurizio de Giovanni, quarto Nicholas Sparks e quinto, Paolo Giordano. La graduatoria è stata annunciata oggi 28 luglio 2018, nella storica sede che ospita la Redazione del sito on line Chitarre20, il quale ormai da qualche anno ha ampliato i suoi interessi diventando contenitore culturale più a largo raggio, generalista. Si sono citati i nomi degli autori, adesso si presentano le opere vincitrici che i lettori della rete, hanno mandato in finale.

Primo posto
La ragazza con la Leica. Helena Janeczek è vincitrice del prestigioso Premio Strega 2018 e del Premio Bagutta 2018. Il libro tratta della ventisettenne Gerda Taro, prima fotoreporter caduta su un campo di battaglia durante la guerra civile spagnola, nel 1937.

Secondo posto
Il Figlio del drago. Il cantautore bolognese Mimmo Parisi, in una temperie politica e sociale che aspira al cambiamento, ha voluto partecipare con un’opera, ovvero una metafora applicata alle consuetudini esistenziali e pragmatici vissuti dalle persone di un piccolo centro italiano.

Terzo posto
Il purgatorio dell’angelo,di Maurizio de Giovanni. L’opera immette Da subito il in un ambiente primaverile. Dopo l’inverno rigido arriva maggio, ma anche i problemi: sulla spiaggia che si allunga nel mare di Posillipo viene trovato il cadavere di un anziano prete. Qualcuno lo ha barbaramente ucciso. È inspiegabile, perché padre Angelo, la vittima, era amato da tutti.

Quarto posto
Ogni respiro. Il libro è frutto della penna di Nicholas Sparks. Il protagonista è disegnato dal magnetico scrittore in terra d’Africa. Si chiama Tru Walls, è fa la guida nei safari. A Sunset Beach, dove vive,riceve una lettera da un uomo che sostiene di essere suo padre. Per lui è una grande occasione: finalmente scioglierà il mistero che ha sempre circondato la sua vita.

Quinto posto
Divorare il cielo, di Paolo Giordano. L’adolescenza e il passaggio verso l’età adulta, con tutto quello che comporta il passare da una terra che si è fatto appena in tempo a conoscere, pare l’ambiente che meglio rappresenti l’ottimo scrittore italiano. A dieci anni da La solitudine dei numeri primi, Paolo Giordano raccoglie successi meritati.

Joyce 2018, pronto a premiare

Premio Joyce 2018, pronti i titoli delle opere

Come già segnalato qualche mese fa, il concorso letterario Premio Joyce 2018, il 28 luglio 2018 decreterà il libro vincente. Sin da subito si ringraziano le testate on line che non hanno fatto mancare il loro entusiasmo e hanno sostenuto con prontezza l’invito del comitato culturale del Premio Joyce 2018. Vale la pena ricordare i testi che hanno, almeno fino ad adesso, hanno riscosso maggior gradimento fra i lettori della rete – quest’ultimi ci hanno inviato, tra l’altro, messaggi di particolare fervore per la possibilità di lettura che il Premio offre a chiunque ami la letteratura e la cultura –, comunque, si diceva dei libri in pole position. Eccoli:

Il purgatorio dell’angelo, di Maurizio de Giovanni
È maggio, e la città si risveglia per avviarsi verso la stagione piú bella. Eppure il male non si concede pause. Su una lingua di tufo che si allunga nel mare di Posillipo viene trovato il cadavere di un anziano prete. Qualcuno lo ha barbaramente ucciso. È inspiegabile, perché padre Angelo, la vittima, era amato da tutti.

Divorare il cielo, di Paolo Giordano
A dieci anni da La solitudine dei numeri primi, Paolo Giordano torna a raccontare la giovinezza, poi l’azzardo di diventare adulti, in un romanzo potente e generoso.

Ogni respiro, di Nicholas Sparks
Tru Walls non è mai stato in North Carolina. Lui è nato e cresciuto in Africa, dove fa la guida nei safari. Si ritrova a Sunset Beach dopo aver ricevuto una lettera da un uomo che sostiene di essere suo padre, e spera finalmente di sciogliere il mistero che ha sempre circondato la sua vita. E quella della madre, perduta insieme ai suoi ricordi nell’incendio che l’ha portata via tanti anni fa.

Il figlio del drago, di Mimmo Parisi
Passo del Lupo è un paesino socialmente avanzato. Tutti i cittadini, all’insegna della vera democrazia, partecipano alle cariche direttive. Paradossalmente, la sicurezza economica e sociale non riesce a rendere felici gli abitanti. Un giorno nella piccola stazione scende un individuo. Prima dell’arrivo di Vlad Tepes non c’erano morti ammazzati. Il maresciallo del posto pensa che siano vittime di un vampiro.

La ragazza con la Leica, di Helena Janeczek
Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia. Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna.

Premio Joyce, Ravenna libri

Galla Placidia Premio Joyce 2018
Il Premio Joyce 2018 segnala con grande piacere un evento che renderà felici i lettori di tutte le età. Il luogo è Ravenna, una città all’ombra della storia dell’Arte. Qui si rinnova come ormai da nove anni consecutivi la lettura presso gli stabilimenti balneari aderenti al programma Nati per Leggere. La rassegna “Un bagno di libri – Nati per Leggere in spiaggia” è promossa dall’Istituzione Biblioteca Classense del Comune di Ravenna e propone letture ad alta voce per genitori con bambine e bambini da 0 a 6 anni.

 

Oggi, lunedì 2 luglio il primo primo appuntamento è al Bagno Federico di Punta Marina alle 17. Seguiranno, a partire dal 3 luglio, letture al Bagno Adria, Nariz, Sottomarino, Ventaglio, Paradiso e Kamala. Doppio è invece l’appuntamento del martedì con il Bagno Nariz a Punta Marina e il bagno Adria a Casalborsetti, il giovedì l’appuntamento triplica e si leggerà nei bagni Paradiso, Ventaglio e Kamala. In alcuni degli stabilimenti, come lo scorso anno sarà possibile, per bambine e bambini, prendere a prestito i libri da leggere sotto l’ombrellone con mamma e papà.

 

Avvicinare alla lettura i non lettori, con particolare riferimento alle famiglie in cui si registra un basso livello di consumi culturali, i bambini sin dalla prima infanzia e, ancor prima, dalla gravidanza, allargare la base dei lettori abituali e consolidare le abitudini di lettura, soprattutto nei bambini e ragazzi sono tra gli obiettivi primari della Biblioteca Classense nelle azioni di promozione della lettura. A Marina di Ravenna sarà inoltre aperta per tutto il periodo estivo la Biblioteca Ada Ottolenghi dove trovare molti altri libri per piccoli e grandi lettori.

 

Nella scorsa edizione sono stati coinvolti 370 genitori e 582 bambini mentre i lettori volontari hanno letto oltre 400 libri, per un totale di 42 appuntamenti. Come nelle precedenti edizioni saranno protagonisti le volontarie e i volontari lettori di Nati per Leggere. Essi rappresentano una risorsa importante per la città e un rinforzo positivo nei confronti della promozione della lettura. Sostengono infatti i bibliotecari e i pediatri nell’opera di sensibilizzazione delle famiglie sull’importanza della lettura ad alta voce, rendendosi disponibili a fare dono del proprio tempo e della propria voce ai bambini e alle bambine all’interno delle stanze di attesa degli ambulatori, negli ospedali, ma anche durante incontri in biblioteca, nelle scuole dell’infanzia e negli asili nido.

 

Gli stabilimenti balneari contribuiscono al programma Nati per Leggere Ravenna con una donazione in libri che va ad alimentare lo scaffale dedicato ai lettori volontari disponibile presso la biblioteca ragazzi di Casa Vignuzzi.

Libri da leggere, pubblicati nel 2017

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Ormai si è giunti all’ultimo bagliore dell’anno. Qui proviamo a stilare una lista di quelli che potrebbero essere i migliori 10 libri del 2017, ovviamente, la condizione data è che il libro citato deve essere stato pubblicato in Italia nell’anno solare 2017.
1) Le nostre anime di notte, di Kent Haruf  

La serie di romanzi ambientati nella cittadina di Holt, dopo il successo ottenuto nel 2016 grazie al passaparola, è tornata nel 2017 con un altro inedito, per l’Italia, del bravissimo Kent Haruf, grande narratore americano scomparso pochi anni fa ma riscoperto qui da noi per merito di capolavori moderni come questo Le nostre anime di notte, imprevedibile best seller destinato a intenditori di buona scrittura.
Kent Haruf, Le nostre anime di notte. 171 pagine.

2) L’Arminuta, di Donatella Di Pietrantonio  

Se a tredici anni quelli che fino a ieri hai chiamato “mamma” e “papà” ti riconsegnano, senza troppe spiegazioni, alla tua famiglia d’origine, ti chiedi qual è il tuo posto nel mondo. E soprattutto dove cercare la risposta. Donatella Di Pietrantonio affronta il tema della maternità, della responsabilità e della cura, da una prospettiva inconsueta e con una rara intensità espressiva. Uno dei casi editoriali di questo primo scorcio di 2017.
Donatella Di Pietrantonio, L’Arminuta. 162 pagine.

3) Storie della buonanotte per bambine ribelli  

Il vero fenomeno editoriale del 2017. Un libro per giovanissimi, progettato da due poco conosciute ma coraggiose autrici italiane diventa un best seller da record. Un successo meritato. Le storie sono quelle di cento grandi donne da imitare. Le illustrazioni e la cura nell’impaginato rendono questo oggetto bello da tenere fra le mani, da possedere, oltre che da leggere a bimbe e bimbi per insegnargli a sognare in grande.
Francesca Cavallo e Elena Favilli, Storie della buonanotte per bambine ribelli, 211 pagine, illustrato.

4) Sono tornati i Braccialetti rossi

Il tema è speciale: quello dei bambini ospedalizzati. “Sono tornati i braccialetti Rossi” è stato pubblicato il 10 gennaio 2017. Il cantautore, Mimmo Parisi, passato anche alla parola narrata nel 2016, presenta l’argomento con scrittura lieve. È suo intento presentare al lettore, l’esperienza particolarmente singolare che i piccoli pazienti sono costretti a vivere. E cerca di farlo con gli strumenti narrativi che sembrano funzionare meglio in questi casi.

Mimmo Parisi, Sono tornati i Braccialetti rossi. 220 pagine.

5) La più amata, di Teresa Ciabatti  

L’esperienza autobiografica di una bambina cresciuta alla luce abbagliante, repentinamente trasformata in tenebra, del padre, un grande potente al centro di misteriose ed eccellenti relazioni. Una scrittura che affonda nella materia incandescente del vissuto e la restituisce con assoluta autenticità, illuminandone gli aspetti ambigui e paradossali.
Teresa Ciabatti, La più amata. 218 pagine.

6) Milk and honey, di Rupi Kaur  

Molto più di una raccolta di prose e poesie, questo libro da oltre un milionr di copie vendute è una bibbia della femminilità, un universo in cui perdersi, una fonte di gioia e di emozioni profonde. Dure e commoventi, leggere e sconcertanti, le parole di Rupi Kaur, accompagnate dai suoi disegni, toccano profondamente il cuore di tutti coloro che cercano consolazione e coraggio nella forza della sincerità.
Rupi Kaur, Milk and honey, 204 pagine.

7) Nel guscio, di Ian McEwan  

Questo thriller delle emozioni, raccontato da un piccolo Amleto che una madre assassina porta in grembo, è l’ultimo sorprendente, originalissimo romanzo da Ian McEwan. Un’impressionante prova di forza narrativa, e non lo diciamo solo noi ma ma anche i maggiori critici letterari del mondo. Soprattutto, un libro impossibile da chiudere prima di averlo finito.
Ian McEwan, Nel guscio. 173 pagine.

8) In nome del rock italiano

Dalla scrittura di canzoni che guardano al mondo che gli gira intorno, Mimmo Parisi, cantautore di indole rock, racconta insieme al coautore e amico Diego Romero, web influencer specializzato in storia del cantautorato, il pianeta musicale che caratterizza la penisola italiana. Il libro si chiama programmaticamente “In nome del rock italiano” (stileLIBerO, 2017). Il cantante e il blogger sono i vincitori del premio letterario ILMIOLIBRonline 2017.

Mimmo Parisi & Diego Romero, In nome del rock italiano. 220 pagine.

9) Magari domani resto, di Lorenzo Marone  

Luce è una giovane e tenace avvocatessa italiana in blue jeans e anfibi. Di schiaffi, dalla vita, ne ha già presi parecchi. Ma all’improvviso, nelle sue giornate entrano un bambino saggio e speciale, un giramondo artista di strada, una rondine che non ha nessuna intenzione di migrare… Dopo l’esordio folgorante con La tentazione di essere felici e La tristezza ha il sonno leggero, Lorenzo Marone centra ancora il bersaglio con Magari domani resto e diventa uno dei nuovi autori italiani più cercati in libreria.
Lorenzo Marone, Magari domani resto. 315 pagine.

10) Le otto montagne, di Paolo Cognetti  

La montagna, nella sua scarna bellezza, dura e selvaggia, segna l’anima per sempre, lascia l’impronta in chi vi è nato e in chi l’ha amata.  Le otto montagne racconta la storia di Pietro, un ragazzino di città solitario e un po’ scontroso, del suo rapporto con i genitori, con il suo amico Bruno e, soprattutto, con la montagna.

Cognetti è l’enfant prodige della letteratura italiana. Con questo romanzo ha vinto il Premio Strega 2017.

Le otto montagne, di Paolo Cognetti, 199 pagine.

 

11) Il libro degli specchi, di E. O. Chirovici  

Un agente letterario di lungo corso ha tra le mani un manoscritto che lo colpisce fin dalle prime righe. L’autore afferma infatti di conoscere la verità su un famoso omicidio di quasi trent’anni prima, e di essere pronto a rivelarla nel suo libro. Il manoscritto è eccezionale, ma incompleto… Inizia così la caccia allo scritto perduto. Chirovici, astro nascente della letteratura europea, ci ha regalato una storia di rara forza espressiva.
Il libro degli specchi, di E. O. Chirovici. 330 pagine.

 

12) La casa dei Krull, di Georges Simenon  

Sorpresa: uno dei migliori romanzi pubblicati nel 2017 è stato scritto quasi ottanta anni fa. Ma in questo libro, Simenon mostra davvero una eccezionale chiaroveggenza. Anche nei confronti del nostro presente. In un magistrale crescendo di tensione, il Maestro mette in scena uno dei suoi romanzi più attuali. E più belli.
Georges Simenon, La casa dei Krull. 210 pagine.

L’ombra di Battisti, libro

  1. Ecco altri libri che sono stati proposti per il premio letterario ILMIOLIBRonline 2017. Come sempre il valore dell’argomento è alto. La commissione del premio esprime gratitudine per la partecipazione dei lettori. Buona lettura e buona votazione.
    Commissione ILMIOLIBRonline

    La grande stagione della musica italiana affonda le sue radici migliori nel glorioso periodo che va dalla fine degli anni ’50 alla metà dei ’70. Qui si raccolgono canzoni indimenticate e indimenticabili, che ancora danno lustro agli artisti che ne furono artefici. Tra questi ce ne sono cinque legati tra loro da un destino a tratti oscuro e segreto. Buscaglione, Ciampi, Endrigo, Ferrer, Pagani, a diversi livelli hanno conosciuto fama e successo ma anche le ombre del declino, il progressivo allontanamento dalle scene. Il volo nella hit parade, i trionfi mediatici, il credito della critica e il plauso del pubblico furono interrotti da cause persino misteriose, dal male sottile della depressione e del dubbio.

    Un prima e un dopo. Come tutti i grandi artisti, Lucio Battisti ha lasciato un’impronta indelebile nella musica italiana: le sue indimenticabili e rare apparizioni televisive, la sua voce asciutta e fragile, i testi semplici eppure così radicalmente diversi e innovativi, una composizione musicale complessa, accurata, dall’effetto struggente. Lucio Battisti è un autore che ancora oggi ascoltiamo senza esserne mai sazi. In tanti hanno scritto di Lucio Battisti, ma in pochi lo conoscevano davvero; la sua musica è stata discussa, analizzata, amata o odiata, ma dell’uomo si è detto solo quello che la sua profonda riservatezza permetteva.

    “Strawinski è uno di quei ‘representative men’ emersoniani, i quali sembrano sintetizzare nella loro creazione le aspirazioni, le necessità spirituali della loro epoca. Doveva dare al mondo stupefatto la rivelazione totale del suo genio e contemporaneamente creare di colpo uno stile russo interamente nuovo, liquidando definitivamente l’impressionismo post-romantico debussiano e con lui ogni residuo, più o meno palese, dello stile armonico-cromatico dell’Ottocento”.
    In nome del rock italiano
    I nomi italiani che entusiasmano migliaia di appassionati e di semplici ascoltatori li conosciamo tutti: da Alessandra Amoroso a Elisa, dai Pooh alla Premiata Forneria Marconi, ai The Kolors, Edoardo Bennato o Luciano Ligabue, Mengoni, Ferro, Noemi, etc. Insomma, sono quelle voci che attraverso la radio sembrano dirci “Forza, ce la possiamo fare”. Anche se poi e per motivi diversi, con loro, gli artisti, non ci siamo mai incrociati al bar o al cinema. Sono le voci che ci distraggono nelle giornate uguali come fiocchi di neve di montagna. O pigre come le nuvole di settembre. Che ci cambiano per tre minuti la vita. “In nome del rock italiano” (di Mimmo Parisi & Diego Romero), ovvero, gli artisti che ci coccolano con le giuste parole.

    La storia del rock è una cosa meravigliosa. Da questo assunto nasce l’idea di Time after time, un modo originale per raccontare passo passo quello che di notevole, interessante, curioso, memorabile, degno di essere tramandato, è successo nelle cronache del pop-rock dagli albori ad oggi. In una cavalcata divertente, che associa i massimi sistemi agli episodi più periferici, attraversati dai personaggi che hanno popolato le classifiche, gli stadi, i cinema, le trasmissioni radiofoniche e televisive, troviamo migliaia di notizie, nomi, titoli, festival con cui tracciare e ricordare la colonna sonora delle musiche che amiamo.
  2. ‘NotaD’Autore2017’ e ‘ILMIOLIBRonline’, novità

    Siamo felici di ospitare ben due libri del grande Bob Dylan, “Torto marcio” e “Seeing the Real You at Last”. E questo avviene durante un gemellaggio all’insegna della cultura on line. Che dire se non altro grazie ai lettori che si dimostrano sempre all’altezza della situazione? Quindi, ragazzi, grazie infinitamente dal premio ‘NotaD’Autore2017’ e dal premio ‘ILMIOLIBRonline’! Ovviamente il nostro benvenuto va anche al libro “In nome del rock italiano” del cantautore emiliano Mimmo Parisi e all’altro coautore Diego Romero.
    Per quel che riguarda “Torto marcio”, il racconto attraversa diversi strati della società milanese, dalla ricca borghesia agli sfrattati ai nuovi immigrati. A parte la ripetizione di alcuni cliché (l’israeliano cattivo, i poliziotti di Milano più bravi di quelli di Roma), si legge tutto d’un fiato. Ci sono quelli costretti a occupare le case, e se le lasciano incustodite qualcun altro gliele occupa a sua volta. Una lotta tra poveri da una parte, dall’altra i palazzi signorili della Milano bene. I due mondi si sfiorano ma non si compenetrano mai, se non con la violenza. Il colpo di scena finale della trama poliziesca non va svelato. Basti dire che comunque non si salva nessuno. Hanno tutti torto marcio, sia chi abbraccia la forza sia chi cerca di metterci una pezza.Abbondano le citazioni dylaniane. Il protagonista vorrebbe un giorno scrivere un saggio su Dylan, sulla sua poetica, “il senso delle cose, il posto dell’uomo nell’universo, l’uso dell’armonica in Desolation Row, l’amore, la grande canzone americana, la frontiera” perché “del corpo dell’opera, della complessa cosmogonia dylaniana, non si era occupato quasi nessuno”.

    Nel  bel libro di Parisi  e Romero, ci sono i nomi italiani che entusiasmano migliaia di appassionati e di semplici ascoltatori: da Alessandra Amoroso a Elisa, dai Pooh alla Premiata Forneria Marconi, ai The Kolors, Edoardo Bennato o Luciano Ligabue, Mengoni, Ferro, Noemi, etc. Insomma, sono quelle voci che attraverso la radio sembrano dirci “Forza, ce la possiamo fare”. Anche se poi e per motivi diversi, con loro, gli artisti, non ci siamo mai incrociati al bar o al cinema. Sono le voci che ci distraggono nelle giornate uguali come fiocchi di neve di montagna. O pigre come le nuvole di settembre. Che ci cambiano per tre minuti la vita. “In nome del rock italiano” (di Mimmo Parisi & Diego Romero), ovvero, gli artisti che ci coccolano con le giuste parole. Anche e soprattutto in un momento storico dove tutto, attraverso il web, sembra a portata di mano, una canzone cantata da un rocker italiano aiuta a sperare in un domani più luminoso dell’Enel.
     Risultati immagini per seeing the real you bob dylan libro
    Nel secondo libro dedicato a Bob Dylan – Seeing The Real You At Last di Britta Lee Shain (Message), non ancora tradotto in italiano – c’è il resoconto di una breve, appassionante quanto catastrofica relazione amorosa tra l’autrice e Bob Dylan e dei loro viaggi in tour dagli USA all’Europa al Medio Oriente. Prima di un suo concerto a Tel-Aviv, Dylan ottiene di arrivarci attraversando l’Egitto, di cui è innamorato. Dimostra inoltre di sentirsi particolarmente legato al Muro del Pianto, dove più volte vuole ritornare. E a Helsinki si verifica la rocambolesca ricerca di una sinagoga in occasione delle festività ebraiche, uno dei tanti gustosi episodi narrati dalla scrittrice.
    Emergono anche lati inquietanti della rockstar, il tutto condito dal consueto proliferare di vizi nella vita on the road. Scopriamo che si tiene in forma allenandosi con la boxe, l’attore Mickey Rourke è stato uno dei suoi sparring partner; è ossessionato dagli scacchi; crede in alcune superstizioni; gira perennemente con un libro nero dove prende appunti; non si fida dei media perché in ebraico la parola significa oscurità (ho provato a fare una ricerca ma, almeno finora, non ho trovato risultati).

Mimmo Parisi e il suo primo libro

PeriferiaÈ questa, la sua prima prova da scrittore. Mimmo Parisi, cantautore emiliano, ha presentato in libreria il 31 maggio 2016, “Racconti di periferia”. Il rocker non fa mancare di sicuro la sua voce inconfondibile e originale capace di raccontare un particolare ambiente dell’esistenza: la ‘periferia’. Ogni tanto, sembra suggerire l’autore, serve prendersi una vacanza dalla disciplina che più sovente è praticata, nella fattispecie la musica cantautorale. Quindi, ecco Parisi che butta giù qualche riga che non sia in musica, ma i risultati sono altrettanto validi. Al posto dei canonici 3 – 4 minuti che una canzone permette, l’autore, qui, spazia e regala al lettore il suo particolare sguardo sulla vita e sulla gente. La ‘periferia’ citata poc’anzi vuole essere, secondo il progetto del cantautore bolognese, rappresentativa di quella parte della società che naviga nella quotidianità, nella normalità. Quindi, ‘periferia’ se accostata alla ‘centralità’ delle vite più illuminate e patinate di chi, a ragione o a torto, è stato dal destino portato a essere sotto i riflettori della pagina scritta, o, dei discorsi fatti. Parisi, in quest’opera prima, presenta nella loro tematica ordinaria, e proprio per questo, una capacità di scrittura che ha una forza notevole.
“Racconti di periferia” ospita una serie di racconti, precisamente 22. Il cantante emiliano decide di parlare di storie che sembrano appartenere a tutti. Ma, pur se apparentemente di facile architettura, nella parte sotterranea delle parole viaggiano le emozioni che trasformano la partitura immaginifica di questi racconti, in agglomerati di significati folgoranti e misteriosi. Come ogni canzone che Mimmo Parisi ha inciso parla di lui e di chi l’ascolta, anche qui, in ambito narrativo, non si fa molta fatica a riconoscere noi stessi nelle sue storie. La magia del quotidiano e della ‘periferia’ della vita, della società, è fatta, ovviamente da gente come quella che il cantautore racconta: da gente che si incontra da qualsiasi parte e che costituisce il tessuto di una particolare epoca.

Il nuovo titolo di Albert Espinosa

La notte in cui ci siamo ascoltati

“Quante volte nella vita accadono cose che non ti aspetti”

«Quante volte nella vita accadono cose che non ti aspetti, cose che nemmeno desideri che accadano. E accadde… E mi sentii fortunato e sfortunato al tempo stesso.
Avevo sbagliato valigia e, visto il contenuto, non c’era alcun dubbio sul proprietario… David. Era la sua valigia.
E a quel punto feci una pazzia, tirai fuori dalla valigia i suoi indumenti e, piano piano, senza sapere perché, iniziai a indossare quegli abiti che conoscevo a memoria…»

Forse è un caso, forse no. La tua vita inizia ad assomigliare a un film, e tu sei il protagonista.
Sullo sfondo, l’Oceano, la musica, le notti caraibiche. Dentro di te, un paesaggio nuovo, un altro viaggio…
Dani sta per compiere diciotto anni e parte con la scuola per la Repubblica Dominicana. Intuisce, anzi vuole che quel viaggio sia importante, ma ancora non sa perché. Forse è l’occasione giusta per farsi ammettere, finalmente, nel gruppo dei ragazzi più popolari e ammirati della scuola, capeggiati da David, il Numero uno, l’irraggiungibile. Forse.
Con la voce di Dani, Albert Espinosa dimostra ancora una volta la sua inarrivabile capacità di dire nel modo più semplice le cose più profonde; di raccontare con sensibilità, umorismo e – perché no – senza peli sulla lingua l’educazione sentimentale di un adolescente, il suo viaggio alla ricerca di se stesso, della propria identità sessuale e dell’autenticità delle emozioni. Un romanzo per i lettori di tutte le età, per tutti coloro che hanno esclamato almeno una volta: «Questo viaggio mi ha cambiato la vita!». E per tutti coloro che quel viaggio devono ancora farlo.

«Essere diversi dipende solo da quante persone hai accanto. Una storia che parla di come diventare grandi e accettarsi nel proprio mondo».
ALBERT ESPINOSA

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