Siamo tutti dimenticabili, i 'grandi' li ricordiamo perchè bisogna portare a casa un bel voto da scuola.

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Nick Cave parla del suo passato

Nick Cave

Foto: Kimberley Ross

Su Red Hand Files, il sito che da poco più di un anno utilizza per dialogare col pubblico, Nick Cave ha parlato di sostanze tossiche. Craig, da Leeds, Inghilterra, gli ha chiesto se, da sobrio, ha mai sentito le stesse sensazioni provate usando ‘adorabili sostanze’.

“Non sono sicuro di aver raggiunto gli stessi picchi da sobrio”, ha risposto Nick Cave, “ma di certo non ho raggiunto i livelli infimi a cui sono giunto assumendo quelle ‘adorabili sostanze’: sono stato malmenato nelle stazioni di polizia, sono stato reso disumano nelle cliniche di riabilitazione”.

Poi ha continuato, parlando di esperienze di quasi morte, di pensieri suicidi. Cave ha aggiunto: “sono passato da una overdose all’altra, ho perso ogni motivazione, ho avuto le ossa rotte, sono stato spennato, mi piaceva Charles Bukowski, ero incapace di provare piacere fisico e nei rapporti sociali”.

Il cantante che da sempre ha contestato chi non aveva un proprio pensiero, ha confessato di essere passato proprio dalla parte di quel tipo di individuo: “ho assunto la mentalità del gregge, ho avuto amici morti, relazioni sbagliate, ascessi, incidenti stradali, psicosi, ho letto lo Hobbit, sono stato vittima di malnutrizione e impotenza creativa, ho perso una quantità incredibile di tempo, cantavo male (ci sto ancora lavorando), parlavo male (sto lavorando anche su questo), ho avuto malattie potenzialmente letali, e non ho telefonato a mia madre nel giorno del suo compleanno”.

Daniele Silvestri in tour nei palazzetti

Daniele Silvestri venerdì 25 e sabato 26, debutta con una doppia data a Roma per il suo primo tour nei palazzetti -. “Sono spazi difficili, impegnativi per l’ascolto. Per convincermi ci doveva essere un buon motivo, qualcosa che rendesse unica l’esperienza”.

Il buon motivo, giura, non è il quarto di secolo che ricorre dai suoi primi passi in musica. “No, no. L’aspetto autocelebrativo è quello che mi interessava di meno, anche se ho provato a dargli un senso, ma sono solo numeri…”, spiega sornione il cantautore romano, che in scaletta non mancherà di fare una carrellata nel passato (“sarà un sorta di lungo medley, un miniconcerto nel concerto”).

Ed Sheeran ha un nuovo progetto

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E’ una delle più importanti star della scena pop internazionale, e il suo nuovo album ÷ (Divide) è già un bestseller in tutto il mondo: il disco ha da poco stabilito il nuovo record di streaming su Spotify. Ma Ed Sheeran ha un nuovo progetto: in una intervista rilasciata a Rolling Stone, il cantautore ha rivelato di essere impegnato in una serie di audizioni finalizzate alla creazione di una boyband.

“La band sarà molto, molto rispettabile”, ha dichiarato Sheeran, che ha già scritto brani per artisti come One Direction, Taylor Swift e Justin Bieber, “superpop, ma ovviamente credibile”. Sheeran, 26 anni, ha anche rivelato di aver già scritto una serie di brani destinati alla nuova band che vuole portare con sé nei concerti negli stadi.

Il musicista sarà in concerto a Torino il 16 e il 17 marzo, e i biglietti per i due show sono andati esauriti a tempo di record (e non senza polemiche). Secondo i bookmakers, il nuovo album di Sheeran ha enormi possibilità di diventare il disco più venduto del 2017.

Dylan Dog, il detective londinese

 

Non sono mica Dylan Dog

Il fascino di Dylan Dog, le atmosfere neogotiche, l’impianto surreale, la filosofia esistenzialista che permeavano – e continuano a farlo – le sue storie, coinvolsero un’intera generazione di giovanissimi italiani sospesi tra adolescenza ed età adulta. E convinse, tra l’altro, non pochi di loro a intraprendere o consolidare in maniera professionale i loro percorsi artistici e letterari. Il 26 settembre partiranno le celebrazioni per il trentennale di “Dylan Dog”, serie a fumetti horror-mystery creata dallo scrittore, sceneggiatore e giornalista Tiziano Sclavi per la Sergio Bonelli Editore. La collana, uscita quasi in sordina nel cuore degli anni Ottanta del secolo scorso, si trovò nei suoi primi mesi di vita a fare i conti con vendite che non decollavano, prima di incanalarsi verso un successo deflagrante. All’inizio degli anni Novanta, infatti, “Dylan Dog” poteva contare su quasi un milione di lettori che, mensilmente, si dividevano tra l’acquisto di albi inediti, numeri speciali e ristampe di volumetti esauriti.

A celebrare il detective londinese, vi è anche la partecipazione del sonwriter bolognese, Mimmo Parisi. Il brano che presenta si chiama, “Non sono mica Dylan Dog”. E’ stato pubblicato sugli store digitali, l’11 settembre 2016.

Un libro per Parisi

Articolo di giorgiaconti

Mimmo Parisi, cantautore hard rock e guitar player, ha annunciato di essere alle prese con la stesura del suo primo libro. Il titolo dell’opera è “Racconti di periferia” ed è costituito da diverse storie eterogenee. “Racconti di periferia” è, quindi, una raccolta alla quale, il cantautore, sta lavorando da alcuni mesi, e che vedono il suo impegno proiettato in territori narrativi inconsueti. Quella di Mimmo Parisi scrittore, è a tutti gli effetti, un esordio letterario. L’autore ha dichiarato: “Mi sono messo a scrivere racconti e mi sono preso una vacanza dalle canzoni, perché quest’ultime, va da se, non hanno lo spazio semantico necessario per realizzare a tutto tondo un tema”. Il volume, che uscirà a breve, ha come leitmotiv la quotidianità nella quale i personaggi esprimono le loro emozioni, i loro sogni, le loro aspettative. Per questo suo primo libro, “Racconti di periferia”, Parisi ha scelto la forma del racconto perché, come osservava l’americano Edgar Allan Poe, è la forma che più si adatta a una scrittura che possa essere fruita mentre si viaggia o mentre si aspetta. Con l’augurio di vedere viaggiatrici e viaggiatori incuriositi dalle storie del libro, si rinvia questa nota informativa, ai prossimi aggiornamenti.
Del cantautore emiliano si ricordano qui, le ultime pubblicazioni discografiche. Il 20 ottobre 2015 ha rilasciato l’album “I tipi duri non scendono dal treno”, pubblicato con Videoradio, Edizioni musicali impegnate con grandi nomi della chitarra come, Ricky Portera (Stadio), Andrea Braido (Vasco Rossi), Alberto Radius (Formula Tre), etc. Il 13 dicembre 2015, invece, Parisi ha pubblicato il singolo “Génération Bataclan”, dedicato, va da se, all’eccidio parigino di un mese prima.

Dammi una mano, un singolo per non lasciare nessuno indietro

My last song

Il cantautore Mimmo Parisi la sua Stratocaster ci presentano sui digital store “Dammi una mano”. La canzone  vuole essere un tentativo per occuparsi di chi, per colpa degli dei o di un destino beffardo, si trova a partecipare sempre alla fine: quando la festa è finita e le sedie sono capovolte sui tavoli.  Per gli appassionati, sul suo canale Youtube è possibile vedere il videoclip associato al brano. Più precisamente, il tema di questo progetto musicale è legato al ‘curioso atteggiamento’  di alcuni che trattano materie importanti come le limitazioni organiche o psichiche con disinvoltura fuoriluogo e con profonda superficialità. Questi personaggi  creano continuamente neologismi improbabili per indicare patologie che avrebbero bisogno di atteggiamenti meno da topo da biblioteca, con più realismo e concretezza.
Infatti, cosa c’è di inaccettabile nelle parole cieco, sordo, zoppo o altro? Gli apparentati all’Accademia della Crusca non vogliono saperne e fanno i giocolieri della parola, inventando termini  che, secondo loro, andrebbero a modificare la realtà. Così, dopo gli audiolesi, ci hanno presentato i visulesi!
Non si arrendono al fatto che le parole non possono modificare la sostanza delle cose: ciechi e non vedenti sono sinonimi e basta. Se ci accorgiamo di essere capaci di aiutare qualcuno, be’, diamoci da fare… ma per cortesia: non a parole!
Questa è la morale della canzone “Dammi una mano” del bolognese Mimmo Parisi. Voto: 9

Alessandra Vinci, blogger

Nick Drake, artista appartato

Nicholas Rodney (“Nick” Drake) è stato un cantautore inglese.

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Con qualche mese di ritardo, ricordiamo uno dei più graditi testi pubblicati nell’anno 2014. Ci voleva un libro per tornare a parlare di Nick Drake. A raccontare, con i crismi dell’ufficialità, la sua storia, è Remembered for a while, in uscita a novembre in Inghilterra per John Murray, in occasione del quarantennale della scomparsa del songwriter britannico, ma la notizia già ha fatto parecchio rumore, accompagnata com’è da un ulteriore annuncio.
L’edizione deluxe del volume include un vinile con quattro brani tratti da una incisione per la Bbc – una delle leggendarie session radiofoniche trasmesse da John Peel – che si pensava perduta, risalente al 1969, anno in cui Drake debuttava con l’album Five Leaves Left e stava lavorando alle canzoni del disco successivo, Bryter Layter.
L’ARTISTA DI CULTO. Perché tanto interesse? Perché Drake, morto 26enne il 25 novembre 1974 a causa di una overdose – non si è mai riusciti a stabilire con certezza se volontaria o meno – da antidepressivi, pressoché sconosciuto in vita, è diventato nell’ultimo ventennio l’archetipo dell’artista di culto adottato progressivamente da un pubblico sempre più vasto.
SOLO TRE ALBUM IN VITA. La morte di Drake non fu che un trafiletto a margine – letteralmente – della vulgata musicale principale, visto che i tre album incisi in vita, incluso il commiato del 1972 Pink Moon, disco per sola voce e chitarra di rarefatta e rassegnata bellezza, vendettero pochissime copie: lavori penalizzati dall’attitudine appartata dell’autore, che non concedeva interviste e aveva smesso di fare concerti, perché, ipotizza qualcuno, le insolite accordature utilizzate rendevano le pause necessarie tra un pezzo e l’altro troppo vulnerabili al chiacchiericcio.
PARLÒ DELLA GENERAZIONE. Non accettava di misurarsi con un pubblico distratto Drake, ma allo stesso tempo era animato dal bisogno di parlare alla sua generazione, di tradurre in termini che fossero comprensibili al maggior numero di persone il proprio sguardo visionario e ipersensibile; e anche ai posteri, viste gli innumerevoli indizi disseminati nelle canzoni: quasi come se sentisse, si spinge a dire qualcuno, che la sua fama avrebbe avuto inevitabilmente un destino postumo. Un dissidio interiore, tra incomunicabilità e bisogno di riconoscimenti, che lo porterà sulla strada della depressione, con flebili tentativi di uscirne – incluso un viaggio parigino per incontrare senza esito la cantautrice Françoise Hardy – interrotti tragicamente una notte d’autunno del 1974.
LE CANZONI NEGLI SPOT. Poi, nel 1979, usciva Fruit Tree, un box antologico che incominciò a far crescere il culto. Un passaparola a lungo discreto, diffuso tra gli appassionati e i colleghi che non avevano potuto conoscerlo in tempo reale per motivi anagrafici (tra i fan Kate Bush, Robert Smith, Paul Weller, Beck), fino a quando la Volkswagen, nel 1999, scelse una sua canzone, Pink Moon, e la utilizzò per lo spot della Golf.

I suoi possibili eredi: da Elliott Smith a Sufjan Stevens

Nato il 19 giugno 1948, Nick Drake è morto il 25 novembre 1974.Nato il 19 giugno 1948, Nick Drake è morto il 25 novembre 1974. 

Da quel momento in poi i tributi si sono moltiplicati, tributi in termini di discendenza artistica (l’acustico Pink Moon pietra di paragone per qualsiasi cantautore indipendente deciso a raccontarsi in intimo dialogo con la propria chitarra, e una serie sterminata di possibili eredi, consapevoli o meno di esserlo: Elliott Smith, Sufjan Stevens, Badly Drawn Boy), ma anche documentari (A Skin Too Few dell’olandese Jeroen Bervens, uscito nel 2000, e il televisivo Lost Boy del 2004, prodotto dalla Bbc con Brad Pitt, altro fan d’eccezione, nelle vesti di narratore) e, naturalmente, biografie, tra tutte quella imponente di Patrick Humphries.
PERSONAGGIO FRAGILE. Nel corso dell’ultimo decennio sono usciti anche materiali d’archivio, un paio di antologie pubblicate 10 anni fa, Made to love magic e A treasury, quest’ultima una raccolta di registrazioni adolescenziali casalinghe le quali hanno fatto venire il dubbio che ci si fosse spinti troppo in là nell’indagare la vita di qualcuno che aveva scelto di parlare solo attraverso le canzoni.
Un caso da manuale di sfruttamento mercantile del defunto? Non esattamente, poiché in ballo c’è senz’altro anche l’indecifrabilità e la fragilità del personaggio, l’enorme fascino esercitato da un animo imploso sul quale è stato (ed è) possibile fantasticare all’infinito.
SCONTRO SULLE INCISIONI. La fame di inediti non è comunque ancora cessata: è recente la notizia che alcuni nastri in possesso di Beverley Martin (vedova del folksinger John: entrambi furono tra i pochissimi confidenti di Drake), che avrebbero dovuto andare all’asta per alcune centinaia di migliaia di dollari, sono stati bloccati dai legali della famiglia del songwriter britannico, che hanno messo in discussione la proprietà delle incisioni.
Non sappiamo se quei nastri vedranno in qualche modo la luce, quel che è certo è che, per la prima volta, con Remembered for a while sembra palesarsi la necessità di ufficializzare il canone drakeiano.
LA SORELLA NEL PROGETTO. Gabrielle, sorella celebre negli Anni 60 per aver fatto parte del cast della serie televisiva Ufo, ha lavorato al progetto per sei anni, curando e selezionando i materiali inclusi testi di canzoni autografi e lettere alla famiglia, includendo le testimonianze del produttore-scopritore Joe Boyd e di Robert Kirby, il da poco scomparso arrangiatore dei primi due album.
Il tentativo di ‘storicizzare’ e canonizzare un lascito artistico che tuttavia molto difficilmente riuscirà a mettere la parola definitiva su una storia per sua natura sfuggente, enigmatica, aperta a molteplici chiavi di lettura.

Bob Dylan presenta le sue ombre del 2015

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Il 3 febbraio 2015 esce il nuovo album di Bob Dylan, trentaseiesimo della carriera del “menestrello del folk”, intitolato “Shadows in the Night“. Prodotto da Jack Frost, lo pseudonimo che lo stesso Dylan adopera quando ricopre le vesti di produttore, il disco non contiene alcuna composizione originale ma è una raccolta di cover di brani resi celebri da Frank Sinatra, riportati a nuova vita e resi contemporanei, da cui emergono i primi singoli “Full Moon and Empty Arms” e “Stay with Me”.

Dylan ha ammesso di avere da tempo il desiderio di realizzare un album simile, senza aver mai trovato il coraggio prima d’ora di avvicinarsi ad arrangiamenti complessi per 30 elementi riadattandoli a una band di cinque: “Il segreto di queste interpretazioni? Conoscere benissimo i brani. È stato fatto tutto dal vivo, in una sola take, due al massimo.”
“Shadows in the Night” è disponibile in formato CD, vinile + CD e digitale.

“Shadows in the Night” – Copertina & Tracklist

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01. I’m a Fool to Want You
02. The Night We Called It a Day
03. Stay with Me
04. Autumn Leaves
05. Why Try to Change Me Now
06. Some Enchanted Evening
07. Full Moon and Empty Arms
08. Where Are You?
09. What’ll I Do
10. That Lucky Old Sun

I Dear Jack e le loro canzoni

Svelata la tracklist del disco dei Dear Jack: 8 canzoni in “Domani è un altro film”Dear Jack pronti al rilascio dell’album d’esordio: svelata la tracklist.

2 maggio 2014 di Cinzia Del Prete
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Le canzoni incluse nel disco d’esordio dei Dear Jack saranno in tutto 8, incluso il primo singolo Domani è un altro film, lanciato ad Amici di Maria De Filippi e presentato per la prima volta nel corso del quinto serale.
Il disco d’esordio della band dei Dear Jack, capitanata dal giovane Alessio, uscirà su etichetta Baraonda e conterrà 8 tracce delle quali è stato divulgato il titolo.

Il CD si apre con Domani è un altro film, la traccia che già conosciamo e che vanta la firma di Piero Romitelli e la produzione di Francesco Kekko Silvestre dei Modà. Sfumata l’ipotesi Sony Music: l’appoggio da parte di Alessandra Amoroso non significa che il gruppo faccia parte della sua stessa etichetta discografica.

La seconda traccia inclusa si intitola Ricomincio da me e poi c’è Irresistibile, seguita da Anima gemella. La quinta traccia si intitola Wendy e poi abbiamo Esisti solo tu e La pioggia è uno stato d’animo. Ultima traccia, ottava canzone del disco d’esordio dei Dear Jack, è Una lacrima.
I titoli dei brani hanno rapidamente fatto il giro del web: tanta è l’emozione di conoscere le canzoni esatte che andranno a comporre il primo disco del gruppo più amato di Amici 13 e ancor più forte è quella di poterlo acquistare tra pochi giorni, il 6 maggio. Altre notizie arrivano dal fronte bolognese. Qui, per l’autunno o per fine estate, si attende il nuovo album del cantautore Mimmo Parisi il quale, insieme a Marco Ligabue e Gianluca Grignani, ha licenziato come assaggio della nuova produzione, un singolo che, nel caso di Parisi, si chiama Dammi una mano.

Leonard Cohen news

 

Leonard Cohen

Leonard Cohen

Cantautore, poeta, scrittore. Canadese di nascita. Con la sua voce, sottile e incisiva come una rasoiata, ha scritto pagine fondamentali della storia musicale mondiale degli ultimi 50 anni, con pezzi come Suzanne, Hallelujah (di cui Bob Dylan eseguì una memorabile cover dal vivo nel 1988 e che nel 2001 fu inserita nella colonna sonora del film d’animazione Shrek) o, ancora, Avalanche, ispirando intere generazioni di artisti, da Nick Cave a Steven Patrick Morrissey degli Smiths, a Fabrizio De André. L’intramontabile Leonard Cohen torna, a due anni dall’ultimo lavoro (Old Ideas), con un album di inediti per l’etichetta Sony/Columbia, Popular Problems, il tredicesimo della sua lunghissima carriera, annunciato per il 23 settembre, appena due giorni dopo il suo 80esimo compleanno. Ma già da oggi è disponibile sulle maggiori piattaforme di streaming il brano Almost Like The Blues.
Un autoritratto di Leonard Cohen

Un autoritratto di Leonard Cohen

Nove in tutto le tracce inedite di Popular Problems: Slow, Almost Like The Blues, Samson in New Orleans, A Street, Did I Ever Love You, My Oh My, Nevermind, Born In Chains, You Got Me Singing.
 Gasport

La storia, in Italia, continua con il cantautore bolognese Mimmo Parisi. Per l’autunno, oltre alle gocce di pioggia per l’estate ormai fuori portata, aspettiamo di questo autore appassionato nuove canzoni. Come apripista conosciamo intanto le note e la storia di Dammi una mano, brano già presente sulla rete (anche con il video che possiamo vedere sul canale Youtube di Mimmo Parisi). Per quelli che, giustamente presi da attacchi di vacanzite acuta, non hanno avuto orecchi ed occhi per le novità, ricordiamo che Dammi una mano ha come tema principe, la disabilità. Soprattutto da parte di chi pensa che il mondo sia un luogo dove starsene senza essere convocati dai problemi veri.
© riproduzione riservata

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