Siamo tutti dimenticabili, i 'grandi' li ricordiamo perchè bisogna portare a casa un bel voto da scuola.

Autore: tuttorocksound Page 4 of 16

Mostre autunno 2019

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L’autunno porterà numerosi appuntamenti imperdibili, soprattutto con l’arte: a Milano si attende la grande mostra su de Chirico a Palazzo Reale, Napoli si prepara ad ospitare Jean Mirò ed Andy Warhol, mentre Roma racconterà le meraviglie della perduta Cartagine nella suggestiva cornice del Colosseo. Ecco 8 mostre da non perdere nell’autunno 2019.

Con l’arrivo di settembre sono giunte anche le prime notizie sulle mostre dell’autunno 2019: molti gli eventi in programma, e moltissimi gli artisti che arrivano in Italia per la prima volta o vi tornano dopo decenni di assenza.

Ce n’è per ogni gusto: dal surrealismo di de Chirico e Mirò, che saranno in mostra rispettivamente a Palazzo Reale a Milano e al Palazzo delle Arti di Napoli, fino ai reperti dell’antica Cartagine nella suggestiva cornice del Colosseo, passando per l’Impressionismo a Palazzo Bonaparte e i grandi maestri dei Seicento alla Reggia di Caserta. Ecco una lista delle imperdibili mostre dell’ultima parte dell’anno.

 

La stella di Geq, Mimmo Parisi, libro

È da qualche giorno disponibile per gli appassionati di storie emozionanti, “La stella di Geq”(LFA Publisher, pag. 202). Il libro pubblicato il 16 maggio 2019 porta la firma del romanziere e cantautore Mimmo Parisi. Per chi inizia a programmare lunghe soste sotto gli ombrelloni dell’estate 2019, è l’occasione propizia per mettere in cantiere, fra i titoli da mettere nel trolley, anche questo libro.

La stella di Geq, di Mimmo Parisi

Nelle righe che scorrono veloci sulle pagine – la scrittura tersa e lucida dell’autore non cede a stilemi modaioli – i fan dello scrittore, bolognese di adozione ma originario di Ceglie Messapica (Br), troveranno spianato un plot narrativo di spessore. La figura del personaggio chiave è affidata a un protagonista dotato di nome singolare, Geq.

La lotta del protagonista

In estrema sintesi, il libro propone la storia di un individuo che usa tutto il suo valore per liberarsi da un fato svogliato e penalizzante. D’altronde, la presenza di un protagonista simile, è la cifra stilistica che da sempre – pur a volte nascosto fra le pieghe del raccontato – contraddistingue questo autore, del quale si ricordano pubblicazioni come Racconti di periferia; Sono tornati i Braccialetti rossi; Il figlio del drago; Ti voglio bene come nei film; etc.

“La stella di Geq” mette in campo una strenua lotta contro la società e la stessa natura. Quest’ultimo tema è inteso nel senso della ‘natura matrigna’ di leopardiana memoria. Come si ricorderà, essa per Giacomo Leopardi era sentita in decisa contrapposizione: uomo e natura meccanicistica non avevano niente da raccontarsi. Il protagonista del libro è affetto da disabilità: non può accusare nessuno di questo suo stato. Eppure riesce a trovare una soluzione vincente. Anche se, purtroppo, nell’epilogo della narrazione è costretto a rientrare nei ranghi di un destino sciagurato.

‘Ti voglio bene come nei film’, il libro

'Ti voglio bene come nei film', a giorni la pubblicazione del romanzo
In attesa di vederlo nelle librerie, ecco i temi del nuovo libro di M. Parisi, Ti voglio bene come nei film.
La quarta di copertina di questo drammatico romanzo, parla di un amore nato sullo sfondo della più grande crisi economica dopo Wall Street del 1929, quella dei subprime del 2007. Due fratelli, Mirko e Fede, sono innamorati della stessa ragazza, Morgana.
Quest’ultima sceglie il secondo. Passa il tempo e i tre diventano adulti. A questo punto, Mirko decide di rinunciare definitivamente a quell’amore difficilissimo. Diventa missionario nel Sud Sudan.  Con l’arrivo nel 2007 della crisi economica mondiale, anche Fede che pure stava con Morgana, in preda a un tracollo finanziario e psicologico, parte come volontario laico per la stessa destinazione del fratello.
Purtroppo in Africa è contagiato dal temibile virus di Ebola. Intanto, un manipolo di ribelli prende in ostaggio la missione. Il loro capo costringe Mirko a una scelta drammatica: deve segnalare chi dei presenti sarà giustiziato, pena la morte per tutti. Fede, ormai terminale, prega il fratello di scegliere lui.
Gli altri leggeranno la drammatica selezione, come occasione per sgombrare il campo dal rivale in amore. Lo scrittore Mimmo Parisi, in questo suo imminente romanzo, si rivela abile nella realizzazione di una tessitura letteraria costituita da macrocosmo e microcosmo.
Questa prossima pubblicazione del romanziere bolognese, è sostanzialmente e logicamente collegata con il resto della sua produzione, visto che i temi cari alla sua poetica – l’analisi della società e la reattività dell’individuo ai problemi dell’esistenza – sono ancora una volta ben disegnati.

Vuoto, il libro di De Giovanni

Vuoto, il libro. Una professoressa di Lettere di un istituto tecnico scompare nel nulla. E se non fosse per una collega, nessuno se ne preoccuperebbe. Il marito, un ricco industriale, sostiene che la donna se ne sia andata di propria volontà, e non esistono prove del contrario.

Approfittando di un momento di tregua nel lavoro, gli uomini di Palma, cui si è aggiunto un elemento per coprire l’assenza forzata di Pisanelli, decidono di cominciare un’indagine in modo informale.

Scopriranno che anche le vite più piene possono nascondere un vuoto incolmabile. Un vuoto che ha innumerevoli colori: uno per ogni paura, uno per ogni orrore. Il nuovo noir di De Giovanni sarà pubblicato il 27 novembre 2018.

Ceglie Messapica, Conte e altri pugliesi

 La visita del presidente Conte a Ceglie Messapica

Ceglie Messapica. È nota la massima che vorrebbe lo Stivale e i suoi italici abitanti, legati a una rappresentazione verbale stilizzata e precisa che fa così: “Italia, popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori e trasmigratori”.

Di là dalla possibilità di appurare con certosina sicurezza se la descrizione li rappresenti in maniera realistica, non si può sfuggire al fatto lampante che, perlomeno buona parte di questi eredi degli antichi romani – ma anche etruschi, longobardi, francesi e spagnoli immigrati nella terra del tricolore in altri secoli, compresi i nordici normanni che trovarono riparo in Trinacria – potrebbero ambire senza eccessivo dubbio a fregiarsi di quelle debordanti parole.

In questa occasione, non potendoci occupare in un articolo di tutti i notabili italici che meriterebbero una citazione e collegandoci alla recente visita del Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, fatta a una cittadina della Puglia, Ceglie Messapica (Brindisi), si tracceranno le più recenti attività di alcuni pugliesi eccellenti che, per passione o per destino, vanno a rimpolpare la pur pretenziosa, definizione citata all’inizio.

Il primo, non poteva essere altrimenti, è il prof Giuseppe Conte. Giuseppe Conte, va da se, è un politico, giurista e accademico italiano. Dal 1º giugno 2018 è stato nominato Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana. Durante la visita a Geglie Messapica – realizzata il 7 settembre 2018 – alle diverse domande sul governo, a domande come queste, “Che giornali segue?”, ha risposto con chiarezza e sagacia, “Nessuno, sennò non potrei governare il paese”.

A seguire e continuando il percorso in terra cegliese, ecco qualche nota intorno a Rocco Casalino. Autore e auspice della sortita del presidente Conte nella cittadina ammantata, nelle proprie campagne, di trulli, Casalino nasce in terra tedesca da genitori cegliesi. Le architetture del paese dei suoi, comunque, le visiterà a 15 anni. Gli eventi che lo distinguono in maniera inequivocabile sono, va da se, la partecipazione al Grande Fratello e, attualmente, la carica di portavoce governativo.

Il terzo pugliese – nato a Geglie Messapica ma bolognese di adozione – è Mimmo Parisi. Già cantante, autore e chitarrista della storica band cegliese dei Bolero, ha indirizzato le sue prerogative artistiche verso il cantautorato – è sua la canzone, “Non sono mica Dylan Dog”, virtuale colonna sonora lanciata per il trentennale dell’omonimo personaggio di Sclavi –; e verso l’attività di romanziere. È notizia di questo inizio settembre 2018, la realizzazione della seconda edizione del suo popolare libro, “Sono tornati i Braccialetti rossi”.

“Sono tornati i Braccialetti rossi”, seconda edizione


Sono tornati i Braccialetti rossi – Foto da Ufficio Stampa
Ecco la nuova edizione di “Sono tornati i Braccialetti rossi”. La storia è stata inglobata tra un rinnovato incipit. e un epilogo struggente. Questo libro presenta un racconto che tratta delle ‘avventure’ di alcuni bambini appassionati della omonima serie televisiva.
Il contesto è quello della Pediatria dell’ospedale Bellaria di Bologna.
Insieme a questa storia, l’autore, con scrittura lieve, propone alcuni altri appassionanti racconti estrapolati da “Racconti di periferia”, libro 2° classificato al premio letterario ‘NotaD’Autore2016’, dopo “Scusate il disordine” di Ligabue.
Mimmo Parisi presenta ai suoi lettori questa nuova edizione con la consueta facilità di scrittura, che costituisce il fil rouge di un libro caratterizzato dalla leggerezza e dalla commozione.

‘Ti voglio bene come nei film’, romanzo presente a eLove Talent

'Ti voglio bene come nei film', Mimmo Parisi a eLove Talent
Ti voglio bene come nei film: è il titolo. Un romanzo che gratuitamente potete leggere e votare QUI.

Sono qui con l’autore di un libro che, già nel titolo, dice tutto. Allora, Mimmo Parisi è un cantautore interessato anche alla letteratura ‘fatta’?

«Ovviamente, sì. Tuttavia non è mera voglia di sconfinamento culturale: mi aggiro nei pressi della pagina scritta per il semplice fatto che essa è una ramificazione della cultura.»

Hai ragione. Tutte le forme compositive portano dritto lì.Anzi, colgo l’occasione, prima di passare al tema principe del nostro incontro, per chiederti se, nei momenti bui, la cultura possa essere un valido baluardo per dare serenità alla propria vita.

«Guarda, per come la vedo io, essa è uno scudo forgiato con un materiale più resistente di quelli usati dai 300 delle Termopili!»

Ah, però: allora devo sospettare che con te viaggi sempre qualche libro.  

«Sempre. A volte, anche più di uno. Non solo romanzi, ma anche la poesia: da Montale a Ungaretti, passando da Leopardi. Tra i romanzieri non posso non citare l’immenso Edgar Allan Poe. Ma anche Dostoevskij e tanti altri. La poesia è una parola che evoca. È una forma molto vicina alla musica, è l’altra espressione della verità.»

Bene, passiamo al centro del nostro discorso: come mai questa tua partecipazione al concorso eLove Talent organizzato da Mondadori e Kobo?

«La prima frase che ti posso dire è: “Perché, no?”»

Mi sembra una risposta particolarmente stringata. Ma chiarisce da subito il concetto.

«Insomma, il fatto che io sia un cantautore/scrittore particolarmente attento ai mutamenti e agli eventi sociali, non significa che a me non interessino altre tematiche. Anzi, con Ti voglio bene come nei film, il mio romanzo in lizza al concorso eLove Talent, ho colto l’occasione di segnalare quegli aspetti emozionali senza i quali, verrebbe meno l’innamoramento.»

Indubbiamente, l’argomento sentimentale riguarda in maniera profonda l’umanità.

«Esattamente!»

Quindi, vedremo Mimmo Parisi alle prese con il plot di un romanzo dove la parte sentimentale è preponderante nella narrazione?

«Certo. Anche se, Ti voglio bene come nei film, è tutt’altro che una storia semplice. Tuttavia,la strada è quella. Comunque, dai, provo a fare attività di divulgazione. Insomma, il concorso al quale ho aderito è strettamente legato alla collana Harmony. Devi sapere che quest’ultima, ebbe origine agli inizi degli anni ’80, su iniziativa di Leonardo Mondadori, da una joint-venture con la casa editrice canadese Harlequin Enterprises. Quindi, Harmony, è una collana di narrativa rosa.  L’intestazione deriva proprio dalla crasi tra i nomi delle due case (Harlequin e Mondadori).»

Grazie per l’informazione. Ma, parlando di tuoi colleghi famosi e andando un attimo indietro nel tempo, sarei curioso di sapere cosa ne pensi del Nobel a Dylan. Ti convinse quel premio?  

«Grazie per il titolo di ‘collega’ di Bob Dylan! E poi, convinto? Dirò di più: Dylan l’ha vinto per tutti i cantautori del mondo. Conosciuti, sconosciuti, mediocri o geniali. La polemica fatta a  suo tempo è stata solo una escamotage per dire cose inutili: i cori delle tragedie e la poesia greca musicata altro non erano che parenti storici dell’attuale rap!»

Anche i trovatori medievali erano forgiatori eccellenti di versi.

«E di pensieri. Bene, voglio salutare tutti i lettori che mi seguono e, spero, quelli nuovi che, in questa nuova veste di novellatore di sentimenti narrati fra le pagine di Ti voglio bene come nei film, si avvicineranno per la prima volta alla mia produzione artistica.»

Arctic Monkeys, nuovo album?

Gli Arctic Monkeys potrebbero pubblicare un nuovo disco entro il prossimo anno, ad annunciarlo Alex Turner in una recente intervista durante il quale ha raccontato Tranquility Base Hotel & Casinol’ultimo album della band inglese pubblicato lo scorso maggio. «Ci stiamo divertendo tanto on the road; quest’energia potrebbe portarci direttamente in studio», ha rivelato il rocker di Sheffield a Matt Wilkinson, giornalista di Beats 1.

Nel frattempo, continuano a susseguirsi voci su un prossibile prolungamento del Tranquility Base Hotel & Casino Tour: la tournée dovrebbe infatti proseguire anche nel 2019 con una serie di date nei principali Festival con possibili esibizioni al Lollapalooza Brasil (5, 6 e 7 aprile a San Paolo) e al Glastonbury Festival, che dopo lo stop del 2018 tornerà il prossimo giugno con cinque giorni (dal 26 al 30) di grandi concerti.

Premio Joyce 2018, ecco chi ha vinto

Concorso Premio Joyce 2018

Assegnati i titoli vincitori del Premio Joyce 2018: la giuria tecnica, in accordo con il giudizio popolare, ha confermato ciò che si palesava da tempo.Quindi, la prima posizione è stata guadagnata dalla super premiata Helena Janeczek. A seguire e secondo, il cantautore Mimmo Parisi, terzo Maurizio de Giovanni, quarto Nicholas Sparks e quinto, Paolo Giordano. La graduatoria è stata annunciata oggi 28 luglio 2018, nella storica sede che ospita la Redazione del sito on line Chitarre20, il quale ormai da qualche anno ha ampliato i suoi interessi diventando contenitore culturale più a largo raggio, generalista. Si sono citati i nomi degli autori, adesso si presentano le opere vincitrici che i lettori della rete, hanno mandato in finale.

Primo posto
La ragazza con la Leica. Helena Janeczek è vincitrice del prestigioso Premio Strega 2018 e del Premio Bagutta 2018. Il libro tratta della ventisettenne Gerda Taro, prima fotoreporter caduta su un campo di battaglia durante la guerra civile spagnola, nel 1937.

Secondo posto
Il Figlio del drago. Il cantautore bolognese Mimmo Parisi, in una temperie politica e sociale che aspira al cambiamento, ha voluto partecipare con un’opera, ovvero una metafora applicata alle consuetudini esistenziali e pragmatici vissuti dalle persone di un piccolo centro italiano.

Terzo posto
Il purgatorio dell’angelo,di Maurizio de Giovanni. L’opera immette Da subito il in un ambiente primaverile. Dopo l’inverno rigido arriva maggio, ma anche i problemi: sulla spiaggia che si allunga nel mare di Posillipo viene trovato il cadavere di un anziano prete. Qualcuno lo ha barbaramente ucciso. È inspiegabile, perché padre Angelo, la vittima, era amato da tutti.

Quarto posto
Ogni respiro. Il libro è frutto della penna di Nicholas Sparks. Il protagonista è disegnato dal magnetico scrittore in terra d’Africa. Si chiama Tru Walls, è fa la guida nei safari. A Sunset Beach, dove vive,riceve una lettera da un uomo che sostiene di essere suo padre. Per lui è una grande occasione: finalmente scioglierà il mistero che ha sempre circondato la sua vita.

Quinto posto
Divorare il cielo, di Paolo Giordano. L’adolescenza e il passaggio verso l’età adulta, con tutto quello che comporta il passare da una terra che si è fatto appena in tempo a conoscere, pare l’ambiente che meglio rappresenti l’ottimo scrittore italiano. A dieci anni da La solitudine dei numeri primi, Paolo Giordano raccoglie successi meritati.

Joyce 2018, pronto a premiare

Premio Joyce 2018, pronti i titoli delle opere

Come già segnalato qualche mese fa, il concorso letterario Premio Joyce 2018, il 28 luglio 2018 decreterà il libro vincente. Sin da subito si ringraziano le testate on line che non hanno fatto mancare il loro entusiasmo e hanno sostenuto con prontezza l’invito del comitato culturale del Premio Joyce 2018. Vale la pena ricordare i testi che hanno, almeno fino ad adesso, hanno riscosso maggior gradimento fra i lettori della rete – quest’ultimi ci hanno inviato, tra l’altro, messaggi di particolare fervore per la possibilità di lettura che il Premio offre a chiunque ami la letteratura e la cultura –, comunque, si diceva dei libri in pole position. Eccoli:

Il purgatorio dell’angelo, di Maurizio de Giovanni
È maggio, e la città si risveglia per avviarsi verso la stagione piú bella. Eppure il male non si concede pause. Su una lingua di tufo che si allunga nel mare di Posillipo viene trovato il cadavere di un anziano prete. Qualcuno lo ha barbaramente ucciso. È inspiegabile, perché padre Angelo, la vittima, era amato da tutti.

Divorare il cielo, di Paolo Giordano
A dieci anni da La solitudine dei numeri primi, Paolo Giordano torna a raccontare la giovinezza, poi l’azzardo di diventare adulti, in un romanzo potente e generoso.

Ogni respiro, di Nicholas Sparks
Tru Walls non è mai stato in North Carolina. Lui è nato e cresciuto in Africa, dove fa la guida nei safari. Si ritrova a Sunset Beach dopo aver ricevuto una lettera da un uomo che sostiene di essere suo padre, e spera finalmente di sciogliere il mistero che ha sempre circondato la sua vita. E quella della madre, perduta insieme ai suoi ricordi nell’incendio che l’ha portata via tanti anni fa.

Il figlio del drago, di Mimmo Parisi
Passo del Lupo è un paesino socialmente avanzato. Tutti i cittadini, all’insegna della vera democrazia, partecipano alle cariche direttive. Paradossalmente, la sicurezza economica e sociale non riesce a rendere felici gli abitanti. Un giorno nella piccola stazione scende un individuo. Prima dell’arrivo di Vlad Tepes non c’erano morti ammazzati. Il maresciallo del posto pensa che siano vittime di un vampiro.

La ragazza con la Leica, di Helena Janeczek
Il 1° agosto 1937 una sfilata piena di bandiere rosse attraversa Parigi. È il corteo funebre per Gerda Taro, la prima fotografa caduta su un campo di battaglia. Proprio quel giorno avrebbe compiuto ventisette anni. Robert Capa, in prima fila, è distrutto: erano stati felici insieme, lui le aveva insegnato a usare la Leica e poi erano partiti tutti e due per la Guerra di Spagna.

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