Siamo tutti dimenticabili, i 'grandi' li ricordiamo perchè bisogna portare a casa un bel voto da scuola.

Categoria: Personaggi Page 5 of 6

Venditti: concerto 5 settembre 2015

Si preannuncia un 2015 decisamente impegnativo per Antonello Venditti. Il celebre cantautore romano, infatti, ha cominciato a lavorare al suo prossimo album di canzoni inedite che vedrà la luce proprio durante il prossimo anno. Ma non è tutto.

Il 5 settembre 2015, infatti, Antonello Venditti tornerà ad esibirsi allo Stadio Olimpico di Roma. I biglietti per questo concerto sono già disponibili in prevendita da giovedi 27 novembre alle ore 12.00 su www.ticketone.it e nelle prevendite abituali.

Il concerto è prodotto e organizzato dalla F&P Group e dalla Voglia di Cantare Management. La radio RTL 102.5, invece, è media partner ufficiale del live.

Lo scorso 25 novembre, Antonello Venditti ha pubblicato sulla propria pagina Facebook un video con il quale ha annunciato di essere al lavoro per il nuovo disco: il cantautore 65enne sta lavorando presso il Forum Music Village di Roma e per il suo nuovo album ha deciso di collaborare, tra gli altri, anche insieme alla B.I.M. Orchestra.

L’ultimo album di canzoni inedite di Antonello Venditti è Unica, pubblicato nel novembre 2011. Da questo lavoro, sono stati estratti singoli di successo come Forever, Ti ricordi il cielo, Oltre il confine e Unica. L’album ha venduto oltre 60mila copie.

Dopo la pubblicazione dell’album, Antonello Venditti ha affrontato una lunga tournée, l’Unica Tour 2012, iniziata al PalaLottomatica di Roma, l’8 marzo 2012, e terminata al Palazzo dello Sport di Caltanissetta, il 21 dicembre 2014. Il 9 luglio 2012, Venditti si è esibito anche all’Arena di Verona.

Negli ultimi due anni, invece, Antonello Venditti ha pubblicato due raccolte e un album live: le raccolte di successi in questione sono TuttoVenditti e Portfolio, pubblicate rispettivamente nel 2012 e nel 2013. L’album live 70.80 Ritorno Al Futuro, invece, è stato pubblicato nel giugno di quest’anno.

Redazione Tuttorocksound

“Kablammo!”, riassume tutto l’entusiasmo degli Ash

Tornano gli Ash con ‘Cocoon’, due minuti e mezzo di puro power pop, il primo singolo tratto dall’imminente nuovo album ‘Kablammo!’ che uscirà il prossimo 26 Maggio 2015 su earMUSIC.
L’album arriva a 8 anni di distanza dal precedente Twilight Of The Innocents, annunciato originalmente come l’ultimo album in carriera per la band britannico.
“Sono gli Ash in tutto il loro splendore” dice il batterista Rick McMurray. “Un muro di chitarre con una scarica di adrenalina e un pizzico di melodia”. 
Il titolo del nuovo lavoro, “Kablammo!”, riassume tutto l’entusiasmo che gli Ash hanno provato “a ritrovarsi tutti nella stessa stanza a comporre nuova musica. Lo si può sentire in ogni singola canzone.”
Gli Ash presenteranno le canzoni di ‘Kablammo!’ in alcune date in Europa quest’estate.

kablammo

(Notizia dalla rete, a cura di Giorgia Conti)

Dall’Inghilterra rock, Chaos and the calm

James Bay, la Gran Bretagna incorona il suo nuovo (e credibile) divo rock

 


Si era intuito da tempo, al di là del clamoroso successo internazionale del singolo Hold back the river, una di quelle canzoni che ti seducono sin dal primo ascolto – rafforzata da un video visto 17 milioni di volte su youtube – che James Bay possedeva il fisico del ruolo per diventare il nuovo fenomeno dell’Inghilterra rock. La conferma arriva adesso, puntuale, con il disco di debutto del cantautore ventiquattrenne, Chaos and the calm, dodici canzoni che lui stesso ha composto, questa settimana sulla vetta della classifica degli album più venduti in Gran Bretagna con oltre 65 mila copie smerciate nei primi sette giorni dall’uscita. Una cifra notevole, anzi enorme, di questi tempi. Non a caso l’ultimo a cui era riuscita una impresa simile, vendere così tanti dischi durante la prima settimana nei negozi, nella sola Gran Bretagna, è un certo Sam Smith. Non un cantante qualunque: dopo il boom del suo album In the lonely hour ha vinto quattro Grammy Awards e con il suo tour sta trionfando ovunque, salvo lo stop improvviso causa motivi di salute seri.

(Notizia dalla rete)

In Volo

Piero Barone(agrigentino doc) , Ignazio Boschetto (bolognese di nascita residente a Marsala) e Gianluca Ginoble (abruzzese di Atri e residente a Roseto) sono i tre componenti del trio vocale IL VOLO.

Prima ancora di spalancare le ali con il disco d’esordio, Il Volo ha incantato, commosso, esaltato e stabilito una mirabile serie di record, impensabile allora per tre quindicenni. Primi italiani nella storia a sottoscrivere un  contratto con una major americana,  la Geffen, etichetta del gruppo Universal America.  Unici artisti italiani invitati da Quincy Jones a “ We Are The World for Haiti”, insieme a 80 stelle internazionali tra le quali Celine Dion, Bono, Lady Gaga, Carlos Santana, Barbra Streisand, EnriqueIglesias, Usher, Natalie Cole, Will.i.am dei Black Eyed Peas.

Qui l’articolo originale: http://www.sanremo.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-433c4c5c-aacd-4f77-afc3-99d2efe77eb1.html

Tamara de Lempicka, Palazzo Chiablese

Raffinata ed eccentrica quest’artista tanto cara al mondo della moda per la sua attenzione quasi maniacale a cappellini e sete svolazzanti – in mostra rappresentati al meglio dal suo chef d’oeuvre, Ragazza in verde dal Pompidou di Parigi – cui la critica non perdonò le pose fin troppo plastiche e i famosi ricci di capelli come “di trucioli”, emerge dalla narrazione della curatrice Grazia Mori in tutte le sue ambivalenze e in un’insolita veste più intimista e retrospettiva.
Scrive la Mori: «diversi sono gli aspetti evidenziati in questa nuova esposizione, dal taglio inedito, che presenta una Lempicka più intima e segreta, con alcune sorprese ancora custodite nei “mondi” di Tamara, una mostra da esplorare come se si viaggiasse in universi paralleli”, e dove è evidenziato il rapporto con i grandi fotografi della sua epoca, e lo studio costante dell’arte del passato, creando così attraverso la commistione di “antico” e “moderno” uno stile unico e inimitabile».

 
 
 

Alimentandone il mito con misteri e date confuse la stessa de Lempicka trasformò la sua vita in un vero capolavoro, che grazie all’ampia documentazione fotografica dell’artista-modella emerge con il suo estetizzante portato di sfrontata assidua del bel mondo, che oltre a due mariti ebbe fra i molti spasimanti bellissime donne, ricche eredietiere ed eccentrici aristocratici, permettendosi financo l’ardire di rifiutare le avances di Gabriele D’Annunzio.

Sono ottanta le opere dell’artista polacca presenti in mostra, lungo un percorso diviso in sette sezioni.

L’esposizione è promossa dal Comune di Torino ed è prodotta da 24ORECultura–Gruppo24Ore e da Arthemisia Group.

Tamara de Lempicka, Palazzo Chiablese, fino al 30 agosto 2015

(Notizie raccolte a cura di Liliana Antonelli)

Dammi una mano, un singolo per non lasciare nessuno indietro

My last song

Il cantautore Mimmo Parisi la sua Stratocaster ci presentano sui digital store “Dammi una mano”. La canzone  vuole essere un tentativo per occuparsi di chi, per colpa degli dei o di un destino beffardo, si trova a partecipare sempre alla fine: quando la festa è finita e le sedie sono capovolte sui tavoli.  Per gli appassionati, sul suo canale Youtube è possibile vedere il videoclip associato al brano. Più precisamente, il tema di questo progetto musicale è legato al ‘curioso atteggiamento’  di alcuni che trattano materie importanti come le limitazioni organiche o psichiche con disinvoltura fuoriluogo e con profonda superficialità. Questi personaggi  creano continuamente neologismi improbabili per indicare patologie che avrebbero bisogno di atteggiamenti meno da topo da biblioteca, con più realismo e concretezza.
Infatti, cosa c’è di inaccettabile nelle parole cieco, sordo, zoppo o altro? Gli apparentati all’Accademia della Crusca non vogliono saperne e fanno i giocolieri della parola, inventando termini  che, secondo loro, andrebbero a modificare la realtà. Così, dopo gli audiolesi, ci hanno presentato i visulesi!
Non si arrendono al fatto che le parole non possono modificare la sostanza delle cose: ciechi e non vedenti sono sinonimi e basta. Se ci accorgiamo di essere capaci di aiutare qualcuno, be’, diamoci da fare… ma per cortesia: non a parole!
Questa è la morale della canzone “Dammi una mano” del bolognese Mimmo Parisi. Voto: 9

Alessandra Vinci, blogger

Dear Jack ed Eterna, nuovo brano

 

 

 

13 marzo 2015

Dear Jack

“Domani è un altro film (Seconda Parte)” è già disco d’oro

di Lucia Savino

Da lunedì 16 marzo sarà in rotazione radiofonica su tutti i network il nuovo singolo dei Dear Jack, Eterna, scritto da Francesco “Kekko” Silvestre dei Modà. La band lancerà il brano in anteprima domani pomeriggio ad “Amici”, il programma condotto da Maria De Filippi in onda su Canale 5 dalle 14.10.

“Eterna” è il secondo singolo estratto da “Domani è un altro film (seconda parte)”, il secondo album dei Dear Jack, pubblicato a febbraio e  certificato oggi “Disco d’oro” dalla FIMI/GFK.

Attualmente i Dear jack sono impegnati in un tour negli instore di tutta Italia dove incontreranno i loro fan e firmeranno il poster contenuto nel nuovo disco. Tutte le date sul sito ufficiale

 

Nessuno si salva da solo, storia e film

Nessuno si salva da solo, il film sui problemi di coppia e l'anoressia
Giovedì 5 marzo arriverà nei cinema italiani un nuovo, attesissimo film di Sergio Castellitto, tratto dall’omonimo romanzo di grande successo pubblicato nel 2011 da Margaret Mazzantini: Nessuno si salva da solo.Trama
Gaetano e Delia sono ex marito e moglie, con due figli a carico – Cosmo e Nico – che vivono insieme alla donna in quello che era un tempo un nido d’amore, mentre il padre si è dovuto adattare alla vita in residence. Lei biologa nutrizionista, in passato vittima dell’anoressia, lui sceneggiatore di programmi televisivi, i due decidono di incontrarsi in un ristorante per discutere della suddivisione delle vacanze con i loro figli. Ma la loro formale cena si trasforma ben presto in un lungo viaggio tra i ricordi di quella che era la loro bellissima storia d’amore, e in una dolorosa ricerca delle ragioni che hanno portato allo sgretolarsi del loro sentimento e, di conseguenza, alla separazione.
Attraverso numerosi flashback viene ripercorsa la storia di Delia e Gaetano, partendo dai primi entusiasmi, dallo sbocciare dell’amore, fino a giungere a tutti quei problemi e ai segreti che hanno portato i due ad allontanarsi sempre più.Film
Il film è carico di sentimento, di emozioni allo stato puro che arrivano a coinvolgere pienamente lo spettatore. Ma non solo: anche gli stessi attori hanno in certi momenti avuto come l’impressione di non recitare, ma che tutto fosse estremamente reale e tangibile. «Erano momenti così veri – spiega Riccardo Scamarcio – che certe volte ho avuto la sensazione di averli vissuti con grande esattezza con una mia ex. Quando finisce la stima e arrivi addirittura a dover nascondere i tuoi successi per non ferire l’altro, perché quella tua felicità potrebbe procurare un malessere, allora è proprio finita».
Questo esplodere di sensazioni vere, reali, concrete è dovuto al fatto che la storia che viene raccontata nel film è una storia comune, che accade ogni giorno sotto i nostri occhi. Quante coppie affiatate finiscono per autodistruggersi, quanti figli si ritrovano a soffrire per queste situazioni, quanti si guardano indietro chiedendosi: «Come sarebbe stato se invece di mollare avessimo resistito?». Mimmo Parisi, cantautore bolognese da sempre appassionato di film e storie di spessore, dopo aver letto il romanzo della Mazzantini, ha dichiarato che una delle frasi centrate del racconto è sicuramente “non ha senso andare in direzione opposta al tuo stato d’animo”; poi di suo ha aggiunto che “quando una coppia si infila nella nebbia, bisognerebbe cercare di capire da dove sia emanata qualla coltre separatrice”. Ma, oltre a quello legato ai problemi di coppia, c’è un altro importante tema che viene affrontato nel film: quello dell’anoressia. Si tratta di uno dei più diffusi disturbi del comportamento alimentare, delicatissimo da trattare nonché particolarmente difficile da sconfiggere.  Sempre più diffuso, in particolar modo tra le giovani ragazze, il problema può essere risolto grazie all’aiuto delle persone che ci vogliono bene e che ci aiutano ad apprezzarci per come siamo, a comprendere che il nostro corpo è bello perché è costituito da ossa forti, sì, ma anche e sopratutto da carne.  CastNel ruolo dei due protagonisti, Gaetano e Delia, troviamo Riccardo Scamarcio e Jasmine Trinca. Anna Galiena veste i panni di Viola, mentre Marina Rocco interpreta Matilde. I ruoli di Luigi e Fulvio sono affidati rispettivamente a Massimo Bonetti e Massimo Ciavarro, mentre Renato Marchetti, Valentina Cenni ed Eliana Miglio interpretano Giancarlo, Micol e Serena.

(Testo raccolto da Giorgia Conti, webber)

Nick Drake, artista appartato

Nicholas Rodney (“Nick” Drake) è stato un cantautore inglese.

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Con qualche mese di ritardo, ricordiamo uno dei più graditi testi pubblicati nell’anno 2014. Ci voleva un libro per tornare a parlare di Nick Drake. A raccontare, con i crismi dell’ufficialità, la sua storia, è Remembered for a while, in uscita a novembre in Inghilterra per John Murray, in occasione del quarantennale della scomparsa del songwriter britannico, ma la notizia già ha fatto parecchio rumore, accompagnata com’è da un ulteriore annuncio.
L’edizione deluxe del volume include un vinile con quattro brani tratti da una incisione per la Bbc – una delle leggendarie session radiofoniche trasmesse da John Peel – che si pensava perduta, risalente al 1969, anno in cui Drake debuttava con l’album Five Leaves Left e stava lavorando alle canzoni del disco successivo, Bryter Layter.
L’ARTISTA DI CULTO. Perché tanto interesse? Perché Drake, morto 26enne il 25 novembre 1974 a causa di una overdose – non si è mai riusciti a stabilire con certezza se volontaria o meno – da antidepressivi, pressoché sconosciuto in vita, è diventato nell’ultimo ventennio l’archetipo dell’artista di culto adottato progressivamente da un pubblico sempre più vasto.
SOLO TRE ALBUM IN VITA. La morte di Drake non fu che un trafiletto a margine – letteralmente – della vulgata musicale principale, visto che i tre album incisi in vita, incluso il commiato del 1972 Pink Moon, disco per sola voce e chitarra di rarefatta e rassegnata bellezza, vendettero pochissime copie: lavori penalizzati dall’attitudine appartata dell’autore, che non concedeva interviste e aveva smesso di fare concerti, perché, ipotizza qualcuno, le insolite accordature utilizzate rendevano le pause necessarie tra un pezzo e l’altro troppo vulnerabili al chiacchiericcio.
PARLÒ DELLA GENERAZIONE. Non accettava di misurarsi con un pubblico distratto Drake, ma allo stesso tempo era animato dal bisogno di parlare alla sua generazione, di tradurre in termini che fossero comprensibili al maggior numero di persone il proprio sguardo visionario e ipersensibile; e anche ai posteri, viste gli innumerevoli indizi disseminati nelle canzoni: quasi come se sentisse, si spinge a dire qualcuno, che la sua fama avrebbe avuto inevitabilmente un destino postumo. Un dissidio interiore, tra incomunicabilità e bisogno di riconoscimenti, che lo porterà sulla strada della depressione, con flebili tentativi di uscirne – incluso un viaggio parigino per incontrare senza esito la cantautrice Françoise Hardy – interrotti tragicamente una notte d’autunno del 1974.
LE CANZONI NEGLI SPOT. Poi, nel 1979, usciva Fruit Tree, un box antologico che incominciò a far crescere il culto. Un passaparola a lungo discreto, diffuso tra gli appassionati e i colleghi che non avevano potuto conoscerlo in tempo reale per motivi anagrafici (tra i fan Kate Bush, Robert Smith, Paul Weller, Beck), fino a quando la Volkswagen, nel 1999, scelse una sua canzone, Pink Moon, e la utilizzò per lo spot della Golf.

I suoi possibili eredi: da Elliott Smith a Sufjan Stevens

Nato il 19 giugno 1948, Nick Drake è morto il 25 novembre 1974.Nato il 19 giugno 1948, Nick Drake è morto il 25 novembre 1974. 

Da quel momento in poi i tributi si sono moltiplicati, tributi in termini di discendenza artistica (l’acustico Pink Moon pietra di paragone per qualsiasi cantautore indipendente deciso a raccontarsi in intimo dialogo con la propria chitarra, e una serie sterminata di possibili eredi, consapevoli o meno di esserlo: Elliott Smith, Sufjan Stevens, Badly Drawn Boy), ma anche documentari (A Skin Too Few dell’olandese Jeroen Bervens, uscito nel 2000, e il televisivo Lost Boy del 2004, prodotto dalla Bbc con Brad Pitt, altro fan d’eccezione, nelle vesti di narratore) e, naturalmente, biografie, tra tutte quella imponente di Patrick Humphries.
PERSONAGGIO FRAGILE. Nel corso dell’ultimo decennio sono usciti anche materiali d’archivio, un paio di antologie pubblicate 10 anni fa, Made to love magic e A treasury, quest’ultima una raccolta di registrazioni adolescenziali casalinghe le quali hanno fatto venire il dubbio che ci si fosse spinti troppo in là nell’indagare la vita di qualcuno che aveva scelto di parlare solo attraverso le canzoni.
Un caso da manuale di sfruttamento mercantile del defunto? Non esattamente, poiché in ballo c’è senz’altro anche l’indecifrabilità e la fragilità del personaggio, l’enorme fascino esercitato da un animo imploso sul quale è stato (ed è) possibile fantasticare all’infinito.
SCONTRO SULLE INCISIONI. La fame di inediti non è comunque ancora cessata: è recente la notizia che alcuni nastri in possesso di Beverley Martin (vedova del folksinger John: entrambi furono tra i pochissimi confidenti di Drake), che avrebbero dovuto andare all’asta per alcune centinaia di migliaia di dollari, sono stati bloccati dai legali della famiglia del songwriter britannico, che hanno messo in discussione la proprietà delle incisioni.
Non sappiamo se quei nastri vedranno in qualche modo la luce, quel che è certo è che, per la prima volta, con Remembered for a while sembra palesarsi la necessità di ufficializzare il canone drakeiano.
LA SORELLA NEL PROGETTO. Gabrielle, sorella celebre negli Anni 60 per aver fatto parte del cast della serie televisiva Ufo, ha lavorato al progetto per sei anni, curando e selezionando i materiali inclusi testi di canzoni autografi e lettere alla famiglia, includendo le testimonianze del produttore-scopritore Joe Boyd e di Robert Kirby, il da poco scomparso arrangiatore dei primi due album.
Il tentativo di ‘storicizzare’ e canonizzare un lascito artistico che tuttavia molto difficilmente riuscirà a mettere la parola definitiva su una storia per sua natura sfuggente, enigmatica, aperta a molteplici chiavi di lettura.

Comunque sia, viva Sanremo

 

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Sanremo: sarà per un’altra volta

Scritto da: diegoromeroQuesto utente ha pubblicato 28 articoli.

Per quanto si possa tifare per squadre diverse, Sanremo mette tutti d’accordo. O quasi. Infatti, non servono partiti e crisi per attivare gli italici affabulatori, basta qualche canzonetta (ormai raramente) centrata. E’ vero, molti dicono di non guardare la kermesse sanremese, ma è la stessa storia del “io non voto Berlusconi!”. Sanremo non lo guarda nessuno e fa il 49% di share; Berlusconi è stato votato per vent’anni. E’ snobismo applicato a Sanremo e alla politica. Comunque sia, la crisi si sta vedendo in questo festival targato 2015. Le vallette provengono dallo stesso mondo della canzone. Niente presenze esotiche con farfalline inguinali. Il tasso di pruderie è da risparmio/spending review. Le due ragazze dell’Italia dai mille problemi, quella geograficamente definita ‘Italia del sud’ o ‘Meridione’ rispondono al nome di Arisa ed Emma. Puglia e Basilicata. Regioni in crisi anche quando non c’è la crisi. Le due soubrette del Mezzogiorno, non fanno a gara a carpire la scena al deus ex machina dall’eterna tintarella, Carlo Conti. Né fanno man bassa del canone pagato dagli italiani: il loro cachet è da barzelletta, se confrontato con i compensi dati in passato alle presentatrici trascorse.

 

MA SI VIVE ANCHE SENZA SANREMO. Questa la morale di chi si è proposto e non ha trovato l’attimo giusto per, come dire, bucare la mente del selezionatore di turno. Vediamo alcuni tra quelli che non hanno trovato il radar adatto alle loro aspettative.

Iniziamo con l’infaticabile e non doma Loredana Bertè. Ha detto che lei e Antonino – figura emersa dalla De Filippi tempo fa -, non si fermano e che il loro duetto ha un futuro. Auguri. Poi c’è Laura Bono, si era messa in luce nel 2005. Tuttavia la sua strada è ancora impervia. Su Facebook ha messo su una clip che, con disinvoltura, titola: “Chissene! Non si vive di solo Sanremo”. Di Francesco Baccini ricordiamo la veemenza che usa verso un sistema che promuove e distrugge cantanti. Baccini afferma che i talent sono divenuti pericolosi come Chernobyl: all’insegna del ‘insegniamo il mestiere dell’artista’, stanno avvelenando quei ragazzi che dovrebbero prima respirare la gavetta. Michele Bravi, invece, se la cava con una presa di posizione più filosofica. Bravi è convinto che, prima di raggiungere la luce finale, in qualsiasi cosa, il buio cercherà di regnare imperterrito. Quindi, ci vuole fiducia e tenacia. Tra i ‘dissidenti’, ma senza polemizzare più di tanto, figura anche il cantautore bolognese Mimmo Parisi. Aveva provato a proporre il brano Dammi un biglietto per Marte, ma lo scoglio insormontabile del mancato sostegno di una major, ha azzerato il progetto. Tra i delusi c’è Clementino che aveva scritto un pezzo col dj Tajone. Pare non abbia gradito, più che la sua esclusione, l’avvento di ospiti come Platinette e i Soliti Idioti. Ognuno è libero di dire la sua. La cantante Debora Iurato ha ringraziato i suoi fan e ha assicurato che è delusa, sì, tuttavia determinata per il suo futuro. “Un bel giorno tutto avrà un senso. Quindi, per il momento, non farti deprimere dalla confusione, sorridi attraverso le lacrime e cerca di comprendere che tutto ciò che succede ha una ragione”. Così si è consolata Karima, grande lettrice di Paulo Coelho. Marco Ligabue, infine, aveva pensato di partecipare insieme a due amici artisti. Non se ne è fatto niente: “Si va avanti, queste sono le tre parole magiche”, ha commentato con un sorriso.

 

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